Vi proponiamo alcuni articoli
tratti dalla stampa tedesca che riguardano il nostro Paese. Come l'Economist, il
Financial Times, Le Soir, Le Monde, il Los Angel Times ecc, anche i periodici
della Germania si lasciano andare a commenti da brivido sul Governo del
Cavaliere Silvio Berlusconi. Questi
articoli sono solo una breve selezione di quella che potrebbe essere
un'interminabile rassegna stampa e riguardano solo le malefatte compiute dal
nostro Esecutivo negli ultimi due mesi.
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"Associazione
per delinquere"
Il
partito di Berlusconi minaccia giudici e pubblici ministeri
Der Spiegel, Hamburg
den 7. August 2003
Forza Italia combatte per il
suo presidente del Consiglio. Adesso il partito di Berlusconi vuole procedere
con una commissione contro la Giustizia italiana. La commissione dovrebbe
appurare se fra i giudici e i pubblici procuratori ci sia una "associazione
per delinquere con il fine di rovesciare le istituzioni democratiche
dell’Italia".
Roma/Milano - Il progetto è
stato reso noto giovedì dal portavoce del pertito Sandro Bondi. Il premier
Silvio Berlusconi aveva sempre affermato che pubblici ministeri di sinistra e
"toghe rosse" lo perseguitano e vorrebbero rovesciare il suo governo
di centro-destra. Contro di lui sono aperti per il momento una mezza dozzina di
processi...
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Dura
prova per l’Europa
Frankfurter Rundschau
di Roman Arens
Frankfurt am Main, 27.06.03
È grottesco: nella settimana
ventura assume la guida dell’Europa un uomo per il quale l’Unione è
estranea e la Comunità ha ben poco valore. La futura Costituzione dell’Unione
Europea, a lungo discussa in una Convenzione, deve divenire realtà sotto
l’egida di un politico che schernisce i valori fondamentali della democrazia,
che disprezza la separazione dei poteri e lo Stato di diritto - per amore del
proprio vantaggio, per levarsi di dosso i suoi giudici naturali. Silvio
Berlusconi non lascia alla giustizia alcuna chance, neppure quella di mandarlo
assolto. Con i suoi espedienti, i suoi attacchi contro la giustizia penale
italiana e con le leggi ad personam egli non può rivendicare alcuna autorità
morale e credibilità politica. Queste doti però sono essenziali nel tentativo
politico di mettere insieme un’Europa frammentata.
Il premier italiano mediante
mobbing ha rimosso il suo ministro degli Esteri, convinto europeista, dal suo
incarico. Berlusconi ha accettato senza riflettere che in concomitanza con la
guerra in Iraq la spaccatura fra la Comunità si allargasse a favore di
Washington. Il capo del governo di Roma, durante la sua visita di poco tempo
fa...
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Un
attaccabrighe per l’Europa
In
Italia semina discordia - adesso Berlusconi deve portare l’UE alla concordia
Süddeutsche Zeitung,
München - 18.06.2003
di Christiane Kohl
Ancora due settimane appena e
il capo del governo italiano Silvio Berlusconi assumerà la presidenza del
Consiglio dell’Unione Europea. Per il momento però egli sembra essere
profondamente inserito nelle trincee del proprio Paese. Quotidianamente spara
bordate su giudici, pubblici ministeri e avversari politici. Ci si immagina a
stento come il premier romano partendo da questa situazione vorrà condurre la
storia dell’Europa.
Già il tono con il quale
proclama le sue immotivate accuse fa drizzare le orecchie: Berlusconi parla con
lingua tagliente, inesorabile, anche offensiva - cose che nelle aule europee non
si desidera proprio ascoltare. Qui l’opposizione italiana è bollata sempre e
nuovamente come comunista, anche se l’ex PC da molto tempo si è tramutato in
una sorta di socialdemocrazia. Che una parte non piccola dell’opposizione
consista di democristiani, liberali e cattolici di sinistra per Berlusconi non
ha importanza alcuna. Anche davanti ai giudici egli non mostra alcun rispetto,
per lui essi sono soltanto un «cancro» nella società.
Così sembra essere
giustificata la domanda, come questo polemista si comporterà con gli altri
governi diversamente orientati politicamente. A spallate, come a casa ...
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Ilda
Boccassini. Salvatrice d’Italia
di Dietmar Polaczek
Frankfurter Allgemeine Zeitung,
24.07.2003,
Solo chi a Milano è stato
presente ai processi contro il presidente del Consiglio Berlusconi e i suoi
complici ha visto un fantasma in carne e ossa: il Pubblico Ministero Ilda
Boccassini. Per Berlusconi e i criminali della sua corte ella è un incubo. La
giurista dai capelli rossi è l’inflessibile punta di diamante - no: di rubino
- della Giustizia italiana. Di "Ilda la rossa", come i media di destra
la chiamano con doppio senso e in modo sprezzante, non vi è alcuna biografia
negli archivi dei grandi.
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I bruti
biondi
Dei
danni e dei vantaggi del cliché "Germania"
di Von Michael Naumann
DIE ZEIT 10.07.2003 Nr.29
Qui parla l’Europa remota, più
o meno annata 1914: "Noi li conosciamo bene, questi Tedeschi…", dice
Stefano Stefani, sottosegretario al Turismo nel regno berlusconiano, "…
questi biondi tutti uguali e supernazionalisti", questi dieci milioni di
turisti "carrieristi", che ogni anno "schiamazzando si avventano
sulle nostre spiagge".
Il Cancelliere delle bionde
bestie da spiaggia progetta ora di rimandare le sue progettate vacanze italiane.
Questo sarebbe sbagliato. Si tratta piuttosto di affrontare con coraggio il
pregiudizio che alla fine varrebbe come fondamento psicologico dell’Unione
Europea - addomesticare gli stereotipati tedeschi, amalgamare la inquietante
potenza economica "D" nella comunità di quelle nazioni che di fatto
ci hanno conosciuti come fracassoni, ma soprattutto muniti di elmo e di armi.
Anche i pregiudizi grotteschi sono un motivo per mettere ragionevolmente ordine
nel mondo - e precisamente allo scopo di tenere lontano dalla politica la
loro...
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Il
Padrino - Il dossier Berlusconi
Der Spiegel - 30. Juni 2003
A casa sua sfascia la
Giustizia, fa della televisione una sua serva, si fa ritagliare dal Parlamento
leggi su misura. Ora il capo del governo italiano Silvio Berlusconi deve
rappresentare l’Europa. I suoi colleghi dell’Unione Europea si preoccupano
perché la sua presidenza passi senza far danni.
L’irritazione giunse da una
direzione inaspettata - dal Presidente della Repubblica, Palazzo del Quirinale.
Eppure proprio poco prima Carlo
Azeglio Ciampi, nonostante forti dubbi circa la sua costituzionalità, aveva
firmato e quindi promulgato una legge sull’immunità che a nessun altro scopo
serviva se non quello di proteggere il capo del Governo, Silvio Berlusconi, 66
anni, dalla prosecuzione di un processo penale altamente imbarazzante. Adesso lo
zar dei media, che governa a Roma, con la medesima spudoratezza - i suoi
avvocati difensori penalisti, nella loro funzione di deputati parlamentari del
partito di Berlusconi, fanno parte degli estensori della legge controversa -
voleva risolvere anche un altro problema scabroso. Infatti Berlusconi manda in
onda più reti televisive di quelle che gli sarebbero permesse dalla legge
vigente. Entro la fine dell’anno, così prescrivono sentenze della Corte
Costituzionale, egli deve vendere uno dei suoi tre canali o limitarlo alle
trasmissioni via satellite.
Per impedire ciò, i deputati
della sua coalizione di maggioranza - fra i quali ancora una volta i suoi
avvocati - hanno raffazzonato un progetto di legge che...
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Berlusconi
diventa presidente dell’Unione Europea
I
partner dell’Italia si vergognano - e tacciono
di Martin Klingst
Die Zeit, Hamburg
Alcuni Stati dell’Unione
Europea sono più uguali degli altri - per esempio l’Italia, ma non
l’Austria. Quando all’inizio del 2000 il partito populista di destra FPÖ,
di Jörg Haider, entrò nel Governo viennese, l’intera Europa levò alte
grida: Salvate i principi, difendete il nostro ordine di valori! La piccola
Repubblica austriaca fu messa al bando. Al bando ora è la grande Italia. Oggi,
mentre Silvio Berlusconi pone sé stesso al di sopra del diritto e fa del suo
Paese un suddito, l’Europa tace. Ancora peggio: sconsideratamente il 1. luglio
Chirac, Schröder & Co. eleveranno per un mezzo anno il capo di governo
italiano alla funzione di Presidente dell’Unione Europea. Eppure il caso
Italia pesa molto più del caso Austria.
Un breve sguardo retrospettivo:
il presidente francese Chirac a suo tempo indirizzò contro Vienna terribili
minacce, il ministro degli Esteri belga gridò "Pericolo!" e in molte
capitali si parlò di ritirare gli ambasciatori. Tuttavia gli agitati Europei
non avevano per le mani nulla di concreto contro il nuovo governo sul Danubio.
Li spingeva solamente il timore che dovunque sul Continente cloni di Haider
potessero impadronirsi del... |