A me piace la boxe, ed è per
questo che quando vedo un fighter deciso a mandare al tappeto l’avversario e
lo incalza, lo insegue senza dargli respiro, lo colpisce con diretti in pieno
volto, mentre l’altro delicatamente saltella, si dondola, schiva, arretra,
misura la distanza con un timido sinistro neanche immaginando una propria
vittoria; e quando casualmente il primo viene a trovarsi in difficoltà, e vedo
che il secondo, invece di scagliarsi su di lui e approfittare del momento
difficile per sfruttarne il vantaggio, delicatamente saltella, si dondola,
schiva, arretra, misura la distanza con il solito timido sinistro, ebbene quando
vedo tutto questo, io spengo il televisore. Non c’è storia.
Quando vedo il Presidente del
Consiglio che si trova in una situazione di oggettiva difficoltà dopo la
sentenza IMI-SIR, e vedo i Segretari del Centrosinistra che, invece di fare un
baccano infernale, invece di sollevare un enorme movimento di opinione con
convegni, riunioni straordinarie di partito, iniziative clamorose, proposte
sorprendenti (perché non una Commissione Parlamentare sull’origine dei
finanziamenti del dottor Berlusconi non ancora Cavaliere?) tali da coinvolgere
chi vuole e chi non vuole, seguitano a deplorare, a stigmatizzare, a discettare
con Prodi se è meglio o non è meglio… ebbene ho voglia di spegnere il
televisore perché non c’è storia.
Tutto questo mi dice con
assoluta chiarezza che il nostro destino si chiama Berlusconi. Se supera il
colpo della IMI-SIR e forte del “salvacondotto a vita” che gli ha
confezionato il prode Maccanico, nel nostro futuro non ci sarà che lui. Ha
egregiamente scritto Mauro Vespa sulle affermazioni di Forza Italia (del già
comunista Bondi, si noti!) dopo la sentenza IMI-SIR: “Nonostante l’enormità
di queste affermazioni, la strategia adottata dal centrosinistra è quella del
basso profilo, delle proteste generiche, del non alzare la voce: Non ci faremo
coinvolgere (ottimo, riderà il cavaliere!), al popolo italiano non interessano
le vicende giudiziarie di Berlusconi, la demonizzazione non paga.” Ecco,
questo è esattamente cosa significa non voler deliberatamente mandare al
tappeto l’avversario. Esiste davvero, sapete, la paradossale “paura di
vincere” che può paralizzare l’intelletto e la volontà.
Vi immaginate se una simile
storica sentenza avesse avuto come condannato un Prodi o un Fassino? Riuscite ad
immaginare come avrebbe reagito un Berlusconi e la sua corte? Il fatto è che la
differenza tra la grinta da picchiatore irriducibile e cieco e la pusillanimità
dei vari saltellatori, è troppa ed è sotto gli occhi di tutti. E che gli
atteggiamenti del Centrosinistra siano oggettivamente “sbagliati” e
politicamente “inconcludenti” non lo diciamo noi, ma lo dicono i fatti e
soprattutto gli esiti elettorali. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol
sentire. Ed è inutile sperare in cambiamenti. Il “carattere” è come il
coraggio di don Abbondio: Chi non ce l’ha non se lo può dare. Purtroppo,
attualmente non vedo un altro soggetto tanto ringhioso e capace che possa
intimorire il Nostro. Ma ci sarà pure da qualche parte. Si faccia riconoscere e
allora sì, che ci sarà storia. |