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Mercoledì 20 Agosto 2003 LA STAMPA Roberto BECCANTINI

Il prezzo del compromesso
Berlusconi entra a gamba tesa

 

LA politica deve restare lontana dallo sport, aveva dichiarato Silvio Berlusconi. Un’altra volta, forse, non questa. Scomodato d’urgenza, il governo entra a gamba tesa sul calcio. Non si limita a offrirgli l’ombrello che mendicava, il decreto anti Tar, ma gli indica, addirittura, come riscrivere la serie B, dal Catania in giù, molto in giù (la Fiorentina, per esempio). Naturalmente, l’ultima parola spetta alla Federazione e alla Lega. I campionati devono partire in orario, a fine mese, costi quel che costi. Hanno vinto An e Gaucci, hanno perso i due «premier», Berlusconi & Carraro.

Il prezzo del compromesso è carissimo. Non erano questi, i patti. Una B a 24 squadre - su ordine o per ripicca - rischia di scatenare l’inferno anche in serie A: se risale la Salernitana, perché mai dovrebbe scendere il Torino? Lotta continua e caos dovunque, comunque, fra giudici ultrà, fidejussioni false e contratti tv in bilico. Alla faccia della sanatoria garantita dall’alto e dei fioretti promessi dal basso. Il calcio ha toccato il fondo: si è liberato dei Tar per consegnarsi, prigioniero di «guerra», al generale che avrebbe dovuto salvarlo. Una gran brutta storia.

 


 

 
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