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L'ESPRESSO - 10 Lug 2000
Berlusconi ha già vinto?
di GIAMPAOLO PANSA

Forse non andrà così.
 
Il Cavaliere sta costruendo il partito. E batte città per città. L’Ulivo è ancora ai piedi di Cristo. Ha già scelto il candidato premier: Giuliano Amato. Su tutto il resto è molto in ritardo. Però...Dopo quasi tre mesi di pausa, ricomincia “Adesso mi arrabbio”.
Dove eravamo rimasti? Se non sbaglio, alla metà di aprile, al voto delle regionali e alla sconfitta del centro-sinistra. Una botta dura, soprattutto per il numero uno, Massimo D’Alema. Mi pare che il titolo recitasse: D’Alema colpito e affondato. E difatti Baffo d’acciaio si dimise da presidente del Consiglio, aprendo la strada al governo di Giuliano Amato.
Adesso siamo più o meno al punto di prima. Ossia nelle acque alte, con il nuovo Ulivo - Insieme per l’Italia che, arrancando, si prepara a un’altra campagna elettorale, ben più tosta, all’arma bianca, che ha in palio il governo del Paese. Vogliamo mettere giù qualche punto fermo, con l’impegno di riprendere il discorso in seguito, se vi piacerà di farlo?
1 - Ormai sembra chiaro che si voterà nell’aprile del 2001 e non prima, come, a parole, vorrebbe Silvio Berlusconi. Il capo del Polo, o della Casa delle libertà, strepita che le elezioni debbono tenersi in autunno, appena concluse le ferie. Ma non andrà così, e anche il Berlusca lo sa. Carlo Azeglio Ciampi non vuole marchiare l’inizio del proprio settennato con uno scioglimento anticipato delle Camere. A meno che le pulsioni suicide dell’Ulivo non provochino qualche catastrofe.
2 - Il match si svolgerà tra Berlusconi e Amato. Il dottor Sottile, o il professore Purtroppo, o il Topo è l’unico candidato premier di cui dispone il centro-sinistra. Gli altri nomi in ballo, Fazio e il banchiere Bazoli per primi, sono svaporati come un sogno di mezza estate. Qualcuno ha pensato anche a Cicciobello Rutelli, e si è levato un coro di «ma ci faccia il piacere!». Dunque, è Amato la minestra che passa il convento dell’Ulivo, almeno per ora. E quella, forse, dovremo mangiare.
3 - Berlusconi è molto avanti nella preparazione della campagna. Lui si muove nella convinzione di avere già vinto. Lo vedete dai giornali, no? Cene con il corpo diplomatico di stanza a Roma. Progetto di un tour europeo per magnificare la propria candidatura e la limpidezza democratica del Polo. Persino una chiamata alle armi delle cento damazze salottiere di Roma che negli ultimi tempi Silvio aveva trascurato per dedicarsi alla lapidazione del povero Zoff.
Ma soprattutto, il Berlusca sta costruendo dovunque il partito di Forza Italia, regione per regione, provincia per provincia. Attenti a questo fattore di possibile vittoria. Altro che partito di plastica! Il 1994 è lontano cento anni. Forza Italia si sta radicando in ogni città, partendo dalla borghesia professionale. I suoi messi battono ordine per ordine, corporazione per corporazione, con un lavoro in profondità, che non potrà non dare risultati.
4 - L’Ulivo, invece, è ancora ai piedi di Cristo. O, se vogliamo essere più terra terra, è attaccato alla canna del gas. Per fortuna, sembra meno rissoso e più consapevole del baratro nel quale rischia di sprofondare. La prova del fuoco di questa apparente unità ritrovata, verrà al momento di scegliere i candidati nei collegi.
Qualche sera fa, D’Alema, alla festa dell’ "Unità" di Roma, ha confrontato i due metodi di lavoro: «Per fare le liste, Berlusconi prende il miglior commercialista, l’imprenditore di punta, l’avvocato con più clienti della città e li candida. Il suo è diventato un partito-società.
Il messaggio che fa passare è questo: se hai talento, ti valorizzo. Noi facciamo le liste così: ci mettiamo il compagno che deve vincere e attorno a lui solo anime morte per non disturbarlo. Ma così abbiamo già perso». Dunque, urge cambiare metodo. E il primo che ha questo dovere è D’Alema, che ha sempre controfirmato lo schema che adesso, con ragione, rifiuta.
5 - Ma ha già perso per davvero, l’Ulivo? Io credo di no. Certo, come cantavano i soldati inglesi dell’8^^ Armata, è lunga, lunga, lunga la strada per Tipperary, ossia per la vittoria. E dunque bisogna prepararsi a una marcia che sarà molto faticosa, ma non priva di speranze.
Mi fermo qui, per chiedervi: che cosa ne pensate? Con "Adesso mi arrabbio", ricomincia anche il Forum. Aspetto le vostre e-mail. E vi ringrazio in anticipo. Così come ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto anche quando latitavo. Adesso la latitanza è finita: speriamo di stare insieme e di divertirci per un bel po’ di tempo.

 
 

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