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LA REPUBBLICA - 21 Nov 1985
MONSIEUR TELEVISIONE
di LEONARDO COEN
"Irradieremo i nostri programmi su 123 milioni di case, fino al Nordafrica. La concorrenza all' America siamo noi"
BERLUSCONI CELEBRA IL SUO TRIONFO "SAREMO LA PRIMA EMITTENTE EUROPEA"
MILANO - Alle cinque in punto della sera, il cavalier Silvio Berlusconi, nel salone al primo piano della villa di via Rovani 2 che fu della famiglia Borletti, spiega alla stampa italiana come gli è riuscito di issare il biscione milanese di Canale 5 su in cima alla
Tour Eiffel: "Finalmente, dopo cinque anni di digiuno, avrò la diretta.
Su questo punto l' accordo col governo francese è stato
chiaro. E' nata infatti "La Cing", la Cinque. Ca me rappelle quelque chose...". "Io sono socio di minoranza, con la Fininvest che detiene il 40 per cento - spiega Berlusconi - mentre i francesi hanno costituito una holding che ha il 60 per cento: sono i principali
azionisti del gruppo les Chargeurs sa, Jerome Seydoux e Christophe Ribaud.
E' così che abbiamo ottenuto la concessione per il secondo canale privato in Francia. Cominceremo a trasmettere dal 20 febbraio prossimo col sistema Multiville. Abbiamo anche acquisito la locazione di un canale del satellite francese TDF 1: quando sarà operativo irradieremo i nostri programmi sopra 123 milioni di case, dall' Europa del Nord al Nordafrica, raggiungendo più persone di quelle che abitano negli Stati Uniti.
Sarà davvero la prima televisione europea".
Berlusconi è raggiante, anche se appare visibilmente affaticato: "E' da sabato scorso che siamo stati impegnati duramente al tavolo della trattativa. Una seduta continua. Ma in ballo c' era qualcosa di veramente importante. Perchè c' è tutta la volontà di realizzare una televisione che vada oltre le frontiere. Questo è il disegno, dietro ogni disegno che conti c' è il piccolo uomo che l' ha pensato, con sudore, lacrime e sangue... in questo caso sono stato io il mezzo".
Si capisce, per ottenere il contratto da Mitterrand, "grande statista", e per partire alla grande sui video transalpini. Altro che tv spaghetti o tv cocacola, come lo hanno bollato a Parigi e dintorni: "Canale 5 nei momenti di punta dell' ascolto riserva solo un 9 per cento dei programmi alle serie americane. Le nostre produzioni sono di alto livello, nei nostri venti studi mettiamo in piedi 54 differenti produzioni nelle quali spendiamo i due terzi del nostro budget.
Oggi come oggi il 67 per cento dei nostri programmi sono italiani. Prima di dire che siamo una tv spaghetti, è meglio venire a vedere. Ho l' impressione che ci sia la tendenza a prendere il peggio di quel che si è scritto in Italia sulle televisioni commerciali...".
Eh già, i francesi l' hanno mal digerito questo boccone di "MONSIEUR EPOUVENTAIL", il signor SPAVENTAPASSERI.
DICONO CHE ABBIA AFFOSSATO IL CINEMA ITALIANO E LUI REPLICA CON UN FASCIO DI TELEGRAMMI firmati da Dino De Laurentiis, da Cecchi-Gori, da altri produttori cinematografici di Cinecittà.
STREPITANO PERCHE' BERLUSCONI E' AMICO DI CRAXI, DI MITTERAND, DI GONZALES, INSOMMA E' TROPPO SOCIALISTA, e lui risponde: "Da me c' è spazio per tutti e tutti hanno avuto egual trattamento e spazio. Sulle nostre reti sono passati 1300 candidati alle ultime elezioni politiche...".
Più che una botta e risposta è quasi un rosario di vittorie: "A chi si preoccupa di questo, dico che noi non facciamo politica, la tv commerciale è un altro mestiere".
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