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LA STAMPA - 31 Mar 2001
IL DUELLO NEGATO -
di FABRIZIO RONDOLINO
Berlusconi-Rutelli in TV
Silvio Berlusconi non parteciperà a nessun faccia a faccia televisivo con Francesco Rutelli. Lo ha deciso l’ultimo vertice della Casa delle Libertà, chiamato l’altro giorno a chiudere l’aggrovigliata partita delle candidature. La motivazione ufficiale, invero un po’ debole, è che Rutelli non sarebbe il vero leader dell’Ulivo, bensì "il portavoce dei Ds". Berlusconi avrà senz’altro mille ragioni per rifiutare il duello con il suo avversario.
Alcune paiono evidenti: chi si sente in vantaggio preferisce non concedere a chi sta indietro il palcoscenico della sfida diretta. Altre sono forse meno confessabili: il leader del Polo è molto bravo a parlare, un po’ meno a discutere. Si tratta in ogni caso di ragioni legittime. Berlusconi tuttavia commetterebbe un errore se davvero si sottraesse al faccia a faccia con Rutelli.
Una campagna elettorale, che della democrazia è il momento supremo, ha bisogno del dialogo, del confronto, se necessario anche del litigio. Far valere le proprie ragioni, argomentarle, mettere in difficoltà l’interlocutore, provarsi persino a convincerlo, blandirlo e poi colpirlo: di questo ha bisogno una buona campagna elettorale, e di questo hanno bisogno gli elettori per decidere.
Nella scelta di Berlusconi c’è forse il desiderio di mostrarsi in pubblico già come vincitore, e dunque sempre e soltanto da solo: ma c’è anche - o almeno così potrebbe sembrare - un’ombra di arroganza che mal si concilia con l’immagine tranquillizzante che Berlusconi ha saputo costruirsi in questi anni. Un duello televisivo sarebbe del resto il modo migliore per chiudere le polemiche sulla politica in tv.
E se nessun anchorman dovesse andar bene, Rutelli e Berlusconi potrebbero tranquillamente sfidarsi da soli davanti alle telecamere, alternandosi nel ruolo di intervistato e di intervistatore. La campagna elettorale è ancora lunga, e non mancherà al leader del Polo l’occasione per rivedere una scelta che non appare convincente e che a ben vedere non gli giova.
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