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  WWW.ALCATRAZ.IT - 1 Apr 2001
RISPETTATE I VECCHI -

di DARIO FO e FRANCA RAME

Le grandi civilta' hanno sempre venerato il vecchio, in quanto tale, perche' gia' arrivare a una certa eta', superando incidenti e contrattempi della vita, e' una bella prova di grande fortuna o di un minimo di saggezza.
Quando vedi la vita da un altro punto di vista la tua capacita' di resistenza davanti a ogni sopruso diventa enorme. Inarrestabile.
 
Ora, capirete, che nonostante con Montanelli ci siano stati scontri asprissimi per decenni, sentiamo una certa solidarieta' con quest'uomo che ormai e' sottoposto a un fuoco di fila violentissimo. Viene tacciato di essere un servo del potere nel momento in cui ha il coraggio di attaccare l'uomo piu' ricco d'Italia e di certo il piu' potente, visto che e' riuscito a costringere sia la destra che la sinistra italiana a cambiare le leggi dello stato per avere la certezza di essere assolto per scadenza termini, mancanza di documentazioni svizzere, reati abrogati, depenalizzati, vaporizzati e poi resi elementi comprovanti santita' morale e sessuale.
 
Ma soprattutto attaccano il decano del nostro giornalismo, con livore, ironizzando sulla sua particolare condizione anagrafica: e' vecchio. E questa e' proprio una buona notizia. La destra del Polo, per voce di Gasparri, ha abbandonato anche quest'ultimo segno di civilta': il rispetto per i vecchi. Ormai le restano solo le ballerine scosciate, i seni al silicone, i quiz miliardari, le speculazioni azionarie e i film porno trasmessi a tarda notte dalla pay tv. Con questa profondita' ideologica e morale non si va lontano. Aspettiamo con ansia una destra migliore. Il sacrificio di Montanelli alle Termopili fara' arrivare dei persiani piu' degni?
 
Ma alla fine che cosa ha detto di tanto becero, demenziale e offensivo il nostro "grande vecchio"? Ve lo riassumiamo: "Ho conosciuto due Berlusconi. Il primo era un imprenditore, proprietario del quotidiano "Il Giornale" che io dirigevo, rispettoso del mio lavoro e che non metteva mai ne' naso ne' piede in redazione. L'altro me lo sono trovato davanti, all'improvviso, completamente trasformato quando da imprenditore ha deciso di buttarsi in politica: "Ora il Giornale dira' quello che voglio io" e cosi' da un giorno all'altro mi sono trovato fuori dal gioco, costretto alle dimissioni."
 
Ma il cavaliere da' tutt'altra versione dell'accaduto.
 
Risponde Montanelli: "Il cavaliere e' un bugiardo inimitabile. Uno che fa della menzogna la chiave fondamentale della sua vita. Riesce a giurare sulla testa dei suoi figli, della moglie... pardon, delle mogli piangendo lacrime autentiche." E qui il decano della carta stampata ricorda un aneddoto raccontato da un vecchio sapiente francese di qualche secolo fa che scorgendo un impostore piangere giurando di aver detto la verita', soffrendo egli alla prostata, esclamava: "Potessi io pisciare facile come quello versa lacrime!" A commento di questo aneddoto Montanelli aggiunge: "Come dicono i napoletani la regola e' chiagni e fotti!".
Questo stupendo motto dovrebbe, a nostro avviso, essere iscritto a grandi lettere sulla Casa delle Liberta'.

 
 

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