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Violante: il Paese ha bisogno di verita' - Tangentopoli, domani il si' alla commissione. Borrelli: singolare che indaghino i politici
ROMA L'Italia deve liberarsi dalle catene del passato che <<a volte sembra essere utilizzato solo per aprire vecchi conflitti tutti interni all'antico sistema dei partiti>>. E' questo l'invito al mondo politico che giunge dal presidente della Camera, Luciano Violante, nel giorno in cui la legge istitutiva della commissione d'inchiesta su Tangentopoli e' approdata nell'aula di Montecitorio (l'approvazione e' attesa per domani) in un clima teso fra maggioranza e Polo. Violante ha esortato il Paese <<a guardare avanti>>. Il rischio, ha detto citando un passo della Genesi, il primo libro della Bibbia, e' di finire come la moglie di Lot che, disobbedendo al Signore, si volto' indietro e fu tramutata in una statua di sale.
<Il Paese - ha osservato - ha bisogno di verita' e ha poi bisogno di andare avanti. Percio' io sono stato sempre favorevole alla commissione d'inchiesta su Tangentopoli. Perche', definito finalmente uno spazio pubblico, nel quale confrontarsi pubblicamente, saranno consegnate ai cittadini le diverse verita' e l'Italia sara' piu' libera di progettare e di costruire il proprio futuro; sara' piu' libera di raggiungere altri ambiziosi traguardi, dopo quelli che sembravano impossibili, dalla moneta unica, al risanamento finanziario all'aumento dei posti di lavoro e che sono stati gia' conseguiti>>.
Chiede verita' anche Enrico Boselli, leader dello Sdi: <<Prima di parlare di amnistia bisogna trovare la verita'>>. Secondo Boselli solo <<al termine dei lavori della commissione parlamentare di inchiesta su Tangentopoli si potra' affrontare il tema di una soluzione politica o di una amnistia>>. Quanto alle proteste sollevate ieri da esponenti del Polo alla Camera, sulla mancata adozione della propria proposta di istituzione della Commissione, Boselli ha citato Deng Xiaoping: <<L'importante non e' il colore del gatto, se bianco o nero, l'importante e' che acchiappi il topo>>.
L'aula infatti ha adottato il testo del capogruppo dello Sdi, Giovanni Crema. <<Se la proposta socialista e' sensata e giusta, come ha riconosciuto anche il Polo u' ha rilevato il segretario dello Sdi u' non mi sembra un problema importante stabilire chi l'ha detto per primo>>.
Da Forza Italia, infine, arriva uno stop alle intenzioni manifestate da Antonio Di Pietro che ha annunciato di essere pronto a presentarsi di fronte alla commissione di inchiesta per fare nuove rivelazioni. <<E' ora di mettere la parola fine su questa eterna sceneggiata del senatore Di Pietro - ha dichiarato Donato Bruno, responsabile giustizia di Fi - . Non e' piu' tempo delle minacce e delle frasi allusive>>. <<Di quali carte parla? -' si domanda Bruno - . Se si riferisce a quelle ufficialmente presenti nelle inchieste, allora non aggiungera' nulla di nuovo rispetto a quello che la commissione potra' legittimamente acquisire. Se e' in possesso di altre carte, le tiri fuori subito e spieghi come mai non sono state rese note, perche' ne e' in possesso e, se possibile, dia una spiegazione su come intendeva utilizzarle>>.
M.A.C.