La Cassazione su All Iberian: Berlusconi <<innocente incompleto>>
MILANO -Resta la prescrizione, e non l'assoluzione nel merito, a cancellare il finanziamento illecito di Craxi contestato a Silvio Berlusconi nel processo <<All Iberian>>. La motivazione della sentenza di Cassazione del 22 novembre conferma che di fronte alla prescrizione <<deve emergere in maniera incontrovertibile dagli atti l'insussistenza del fatto>>: invece, proprio l'insistenza dei difensori su una mancata testimonianza <<esplicitamente riconosce che la prova dell'innocenza era incompleta>>. <<Al di la' delle formule e dei tecnicismi - ribatte l'avvocato Ennio Amodio - la Cassazione vieta di riempire i vuoti di una giustizia monca con i megafoni del lessico colpevolista: l'innocenza di Berlusconi non viene riconosciuta piena, come invece e', solo perche' i giudici milanesi non hanno voluto ascoltare la voce del teste che avrebbe potuto dire la parola definitiva sulla causale dei versamenti>>. Il teste, Tarak Ben Ammar, fu convocato due volte dal Tribunale e due volte non si presento' adducendo impegni e chiedendo di essere ascoltato a Parigi.
Stampa del 20-12-2000
Assolto, ma solo per prescrizione - La Cassazione sul processo All Iberian
MILANO
Silvio Berlusconi non puo' essere dichiarato <<innocente>> nel processo per l'illecito finanziamento del Psi da parte della societa' All Iberian. Rimane cosi' assolto, ma solo per prescrizione del reato. E' quanto ha stabilito ieri la Cassazione respingendo il ricorso presentato dai legali del Cavaliere e di altri due manager Fininvest, Giorgio Vanoni e Giancarlo Foscale.
Con un complesso ragionamento i giudici della Cassazione spiegano perche', una volta stabilita l'estinzione del reato per il troppo tempo trascorso, non si possa arrivare ad un <<proscioglimento nel merito>>. Cio' sarebbe possibile solo se dagli atti processuali emergesse <<positivamente>> e senza necessita' di ulteriori approfondimenti l'estraneita' degli imputati ai fatti contestati. Nel caso di Berlusconi cosi' non e' poiche' la stessa difesa aveva chiesto di sentire un teste per chiarire la posizione degli accusati.
<<Esplicitamente - scrive la Cassazione - viene riconosciuto che la prova dell'innocenza era incompleta>>. Manca quindi il presupposto essenziale per cambiare la <<prescrizione>> in <<assoluzione piena>>: che l'<<insussistenza del fatto>> sia incontrovertibile in modo che il giudice possa limitarsi <<ad una constatazione piu' che ad un apprezzamento>>.
La sentenza d'appello che aveva prescritto la posizione di Berlusconi data all'ottobre del 99 quando i giudici di Milano non poterono far altro che prendere atto del troppo tempo trascorso dall'autunno del 92. Quando, secondo l'accusa, tramite la societa' All Iberian arrivo' a Bettino Craxi l'ultima parte di venti miliardi che la Fininvest gli avrebbe illecitamente versato.
In primo grado Berlusconi era stato invece condannato a due anni e quattro mesi (quattro anni la pena per Craxi) al termine di un processo gia' destinato a finire in niente. Infatti l'accusa di illecito finanziamento ai partiti (che ha un tempo di prescrizione piuttosto limitato) era infatti tenuta insieme, nello stesso processo, da quella ben piu' grave di falso in bilancio: All Iberian era infatti, secondo la procura milanese, uno dei paraventi che coprivano i cosiddetti <<fondi neri>> della Fininvest. Ma un intoppo giuridico - la scoperta cioe' che alla Fininvest stessa non era stata data la possibilita' di costituirsi parte civile nel processo contro Silvio Berlusconi - aveva fatto saltare il primo processo.
Diviso cosi' in due tronconi: l'illecito finanziamento, finito con la sicura prescrizione, e quello di falso in bilancio ricominciato daccapo e ancora in discussione L'estinzione del reato non poteva accontentare ne' la procura ne', tantomeno, Silvio Berlusconi. Che, dichiaratosi sempre innocente, all'epoca della prima sentenza di condanna (luglio 98) aveva parlato di <<disegno dei comunisti per mandare l'opposizione in galera>>, di <<pura logica dell'annientamento che sta guidando la magistratura milanese>>. Inevitabili, quindi, i ricorsi alla Cassazione. Che li ha respinti tutti e due: quello della procura generale di Milano, giudicato <<inammissibile>>, e quello della difesa di Berlusconi. Manca la prova dell'innocenza e solo per questioni di tempo e' finita nel nulla la storia di venti miliardi dalla Fininvest al Psi che aveva coinvolto innumerevoli personaggi, dai manager Fininvest alla contessa Agusta e al suo compagno Maurizio Raggio, dal segretario di Craxi Giallombardo al faccendiere messicano Vallado; passando attraverso avvocati inglesi, produttori tunisini e milanesissimi amici d'infanzia di Bettino. In serata l'avvocato del leader di Forza Italia, Ennio Amodio, ha affermato in un comunicato che <<la Cassazione ha scritto con grande chiarezza la parola fine al processo All Iberian, L'innocenza di Berlusconi non viene riconosciuta piena, come invece e', solo perche' i giudici milanesi non hanno voluto ascoltare la voce del teste che avrebbe potuto dire la parola definitiva sulla causale dei versamenti. Al di la' delle formule e dei tecnicismi, la Corte Suprema vieta di riempire i vuoti di una giustizia monca con i megafoni del lessico colpevolista>>.
Messaggero del 20-12-2000
Le motivazioni della Cassazione - All Iberian, per il Cavaliere <<innocenza incompleta>>
ROMA - E' <<incompleta>> la prova dell'innocenza di Silvio Berlusconi dall'accusa di illecito finanziamento ai partiti in relazione alla costituzione della riserva estera All Iberian. Per questo la Cassazione nel confermare l'estinzione del reato, pronunciata in appello, ha respinto la richiesta di assoluzione avanzata dal leader di FI. La motivazione e' contenuta nelle motivazioni della sentenza 13202 della II sezione penale della Suprema Corte, collegio innanzi al quale lo scorso 22 novembre e' stato discusso - e respinto - il ricorso del Pg milanese Laura Bertole' Viale contrario alla prescrizione. Ma nella udienza furono respinti i ricorsi sia di Berlusconi che degli altri coimputati (i manager Fininvest Giancarlo Foscale e Giorgio Vanoni, e lo spagnolo Miguel Vallada) sul punto inerente la richiesta di essere assolti ai sensi del II comma dell'art. 530 del codice di procedura penale. Il suddetto comma prevede infatti l'assoluzione anche <<quando manca, e' insufficiente o e' contraddittoria la prova che il fatto sussiste>>.
Ma la Cassazione ha risposto di non poterlo applicare in quanto gli imputati avevano chiesto di sentire un teste - che <<avrebbe potuto chiarire la reale destinazione della somma versata e specificata dalla difesa quale provvigione per un contratto>> - e pertanto <<esplicitamente>> avevano <<riconosciuto che la prova della innocenza era incompleta ed erano necessarie ulteriori attivita' istruttorie>>. <<La Cassazione ha scritto con grande chiarezza la parola fine nel processo All Iberian. L'innocenza di Silvio Berlusconi non viene riconosciuta piena, come invece e', solo perche' i giudici milanesi non hanno voluto ascoltare la voce del teste che avrebbe potuto dire la parola definitiva sulla causale dei versamenti. Al di la' delle formule e dei tecnicismi, la Corte suprema vieta di riempire i vuoti di una giustizia monca con i megafoni del lessico colpevolista>>. Ennio Amodio, difensore di Silvio Berlusconi, commenta cosi' la respinta del ricorso presentato dal Cavaliere alla motivazione della Corte d'Appello di Milano.
Repubblica del 20-12-2000
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Berlusconi innocente a meta' - Prescrizione, non assoluzione per i fondi All Iberian - Miliardi a Craxi, la Cassazione respinge la richiesta degli avvocati di Forza Italia
di PIER FRANCESCO FEDRIZZI
MILANO - Manca, o meglio, e' incompleta la prova di innocenza di Silvio Berlusconi, accusato dal pool di Mani pulite di aver gestito, attraverso la societa' off shore All Iberian, i miliardi in nero destinati dalla Fininvest al Psi di Bettino Craxi. La Corte di cassazione motiva cosi' la decisione del 22 novembre scorso di respingere il ricorso dei legali del leader di Forza Italia, processato per illecito finanziamento ai partiti, che chiedevano l'assoluzione. La stessa richiesta era stata presentata dagli altri coimputati - i manager Fininvest Giancarlo Foscale e Giorgio Vanoni, e lo spagnolo Miguel Vallada - i quali richiamavano l'articolo 530 del codice di procedura penale (secondo comma), che riconosce l'assoluzione anche "quando manca, e' insufficiente o e' contraddittoria la prova che il fatto sussiste".
L'Alta corte non ritiene di concedere l'assoluzione, in quanto Berlusconi e il gruppo lamentavano la mancata audizione di Tarak Ben Ammar, produttore televisivo di origine palestinese. Un personaggio controverso Ammar, al quale erano stati accreditati legami con l'Olp , che avrebbe potuto chiarire - sempre secondo le difese - la reale destinazione della somma versata e giustificata dalla Fininvest quale provvigione per un contratto da 100 miliardi. Il produttore arabo, in realta', era stato invitato a deporre per ben due volte dal tribunale ma aveva sempre rifiutato il confronto con la giustizia italiana. "Esplicitamente - osserva la Cassazione, rispondendo ai difensori di Berlusconi - viene quindi riconosciuto che la prova della innocenza era incompleta ed erano necessari ulteriori attivita' istruttorie".
Se quindi Berlusconi non puo' dirsi innocente, al leader di Forza Italia viene riconfermata dalla Cassazione la prescrizione del reato di finanziamento illecito. Un reato per il quale il codice fissa in sette anni e mezzo il limite temporale per arrivare alla sentenza definitiva. Il fiume di miliardi (22 secondo la procura) sarebbe passato, attraverso la cassaforte estera All Iberian, dalle casse della Fininvest al Psi tra il gennaio 1991 e il novembre 1992. E puntale, nonostante la condanna in primo grado per Berlusconi e Craxi, la scure della prescrizione si e' abbattuta nell'ottobre dello scorso anno, con la sentenza della Corte di appello.
La vicenda giudiziaria legata al primo filone di indagine su All Iberian si chiude con un'apparente doppia lettura: pur non essendoci la prova della colpa e non potendo parlare di colpevolezza, perche' reato e' prescritto e quindi non piu' sottoponibile ad attivita' di indagine da parte della magistratura, manca allo stesso tempo l'evidenza dell'innocenza in grado di prevalere sulla prescrizione. Infatti, la legge consente di dichiarare prescritto un reato (allontanando definitivamente l'accesso alla prova della colpevolezza) solo quando non emergano in modo incontrovertibile ("senza necessita' di ulteriori accertamenti") l'estraneita' dell'imputato ai fatti contestati. E questo non e' il caso di Berlusconi e dei manager Fininvest.
Il processo All Iberian ha segnato il definitivo punto di rottura tra la procura e la Fininvest, esponendo i magistrati milanesi alle accuse di Berlusconi di condurre una battaglia politica dentro le aule del tribunale a favore della sinistra. All Iberian e' stato un processo tormentato e nei venti mesi di udienze del processo di primo grado, dal 21 novembre 1996 al 13 luglio 1998, non sono mancati clamorosi colpi di scena. Ad incominciare dall'audizione in aula di Giorgio Tradati. Quest'ultimo, amico di infanzia di Craxi, gelo' l'aula quando, rispondendo alle domande del pm, ammise il passaggio dei miliardi dalla cassaforte occulta All Iberian al conto Northern Holding, ritenuto nella disponibilita' dell'ex segretario socialista Craxi.
Non solo. Il pool di Mani pulite affino' proprio nell'inchiesta sul finanziamento illecito e sui conti esteri della Fininvest la tecnica delle rogatorie internazionali. Rincorrendo il fiume delle tangenti, la procura milanese impose all'attenzione generale il fenomeno delle provviste occulte, accomulate nei paradisi fiscali, gelosi custodi dei loro segreti bancari.
Disponibilita' immense di denaro contante utilizzate a fini illeciti. E non solo dalla grande criminalita' organizzata. All Iberian ha anche vissuto la beffa del vizio formale che e' costato la spaccatura in due del processo: con l'accusa del falso in bilancio, sempre legata alle provviste della societa' off shore, che ha dovuto ricominciare dall'udienza preliminare. E quel processo e' ancora in corso.