Corriere della Sera  del 02-03-2001

Politica

CAMERA DEI DEPUTATI

internazionali Sì all’accordo con la Svizzera

La Camera ha approvato - con 302 sì, 2 no e due astenuti - la ratifica di un accordo con la Svizzera in materia giudiziaria, in particolare per le rogatorie internazionali (che più di una volta si sono arenate proprio per la mancanza di adeguati strumenti di cooperazione), evitando così la prescrizione dei reati. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.


Repubblica del 02-03-2001

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Rogatorie ItaliaSvizzera approvata la convenzione

Ieri il sì della Camera, ma l’accordo dovrà essere ratificato dal Senato prima del voto il caso

ROMA - Sì della Camera, all’unanimità, alla convenzione ItaliaSvizzera sulla semplificazione e accelerazione delle rogatorie. Ma, per poter essere applicato, l’accordo dovrà essere ancora ratificato dal Senato. E non è detto che si riesca ad arrivare al voto definitivo prima della conclusione della legislatura.
Dopo due anni di attesa - la convenzione è stata sottoscritta dai due stati il 10 settembre del 1998 dall’ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick -
e a cinque mesi dall’approvazione del testo in commissione Giustizia, l’aula di Montecitorio è finalmente riuscita a licenziare i 15 articoli che possono imprimere una svolta nei rapporti tra i giudici italiani e quelli svizzeri. Basti pensare che ancora in questi giorni i pubblici ministeri di Milano sono costretti a sollecitare richieste di rogatorie presentate nel lontano 1996 e che non hanno ancora ricevuto una risposta.
A sorpresa, anche la Casa delle libertà, e in particolare Forza Italia, ha votato a favore. Il responsabile giustizia Gaetano Pecorella ha spiegato che quello del partito del Cavaliere è stato un "voto politico", nel senso che non sarebbe mai esistita un’"ipotesi di blocco" per rallentare e ostacolare il lavoro dei giudici. Secondo Pecorella, invece, quella sulle rogatorie è una "brutta legge", scritta sul modello del diritto svizzero e quindi in contrasto con il nostro codice di procedura penale. FI ha presentato 40 emendamenti e, secondo l’opinione di molti esponenti della sinistra, ha invece cercato di bloccare l’approvazione e ora si augura di poterlo fare al Senato.
La reazione più favorevole in aula è stata quella di Giuliano Pisapia di Rifondazione comunista che non solo ha votato la ratifica, ma nei giorni scorsi si è anche battuto per ottenere un’inversione dell’ordine del giorno. "Silenzio" da parte del governo, anche se il Guardasigilli Piero Fassino, martedì scorso a Milano, aveva assicurato che il governo "aveva fatto tutto il possibile per ottenere l’approvazione".
La convenzione prevede che le richieste di rogatoria, tranne per i reati più gravi, non passino più per il ministero della Giustizia e siano trattate bilateralmente dagli uffici giudiziari dei due paesi. Gli atti inviati in Italia potranno essere utilizzati direttamente nei processi e i magistrati potranno interrogare i testi stranieri in videoconferenza. I tempi delle rogatorie si accorceranno e il rischio prescrizione potrà essere notevolmente ridotto.