Politica
CAMERA DEI DEPUTATI
La Camera ha approvato - con 302 sì, 2 no e due astenuti - la ratifica di un accordo con la Svizzera in materia giudiziaria, in particolare per le rogatorie internazionali (che più di una volta si sono arenate proprio per la mancanza di adeguati strumenti di cooperazione), evitando così la prescrizione dei reati. Il provvedimento passa ora allesame del Senato.
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Rogatorie ItaliaSvizzera approvata la convenzione
Ieri il sì della Camera, ma laccordo dovrà essere ratificato dal Senato prima del voto il casoROMA - Sì della Camera, allunanimità, alla
convenzione ItaliaSvizzera sulla semplificazione e accelerazione delle rogatorie. Ma, per
poter essere applicato, laccordo dovrà essere ancora ratificato dal Senato. E non
è detto che si riesca ad arrivare al voto definitivo prima della conclusione della
legislatura.
Dopo due anni di attesa - la
convenzione è stata sottoscritta dai due stati il 10 settembre del 1998 dallex
ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick - e a cinque mesi dallapprovazione del testo in commissione Giustizia,
laula di Montecitorio è finalmente riuscita a licenziare i 15 articoli che possono
imprimere una svolta nei rapporti tra i giudici italiani e quelli svizzeri. Basti pensare
che ancora in questi giorni i pubblici ministeri di Milano sono costretti a sollecitare
richieste di rogatorie presentate nel lontano 1996 e che non hanno ancora ricevuto una
risposta.
A sorpresa, anche la Casa delle libertà, e in particolare Forza Italia, ha votato a
favore. Il responsabile giustizia Gaetano Pecorella ha spiegato che quello del partito del
Cavaliere è stato un "voto politico", nel senso che non sarebbe mai esistita
un"ipotesi di blocco" per rallentare e ostacolare il lavoro dei giudici.
Secondo Pecorella, invece, quella sulle rogatorie è una "brutta legge", scritta
sul modello del diritto svizzero e quindi in contrasto con il nostro codice di procedura
penale. FI ha presentato 40 emendamenti e, secondo lopinione di molti esponenti
della sinistra, ha invece cercato di bloccare lapprovazione e ora si augura di
poterlo fare al Senato.
La reazione più favorevole in aula è stata quella di Giuliano Pisapia di Rifondazione
comunista che non solo ha votato la ratifica, ma nei giorni scorsi si è anche battuto per
ottenere uninversione dellordine del giorno. "Silenzio" da parte del
governo, anche se il Guardasigilli Piero Fassino, martedì scorso a Milano, aveva
assicurato che il governo "aveva fatto tutto il possibile per ottenere
lapprovazione".
La convenzione prevede che le richieste di rogatoria, tranne per i reati più gravi, non
passino più per il ministero della Giustizia e siano trattate bilateralmente dagli uffici
giudiziari dei due paesi. Gli atti inviati in Italia potranno essere utilizzati
direttamente nei processi e i magistrati potranno interrogare i testi stranieri in
videoconferenza. I tempi delle rogatorie si accorceranno e il rischio prescrizione potrà
essere notevolmente ridotto.