Politica
Rogatorie con la Svizzera Magistrati allattacco
Md, la corrente di sinistra dellAssociazione nazionale magistrati, attacca per bocca del segretario Castelli il Parlamento per non avere ancora ratificato la convenzione con la Svizzera sulle rogatorie. Intanto, però, al Senato le commissioni Giustizia ed Esteri torneranno a riunirsi oggi per esaminare il provvedimento. Da una parte la maggioranza pronta ad approvare uno stralcio al disegno di legge, dallaltra il centrodestra contrario.
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L'appello di Borrelli "Varate quella legge"
"Non vincano gli interessi custoditi Oltralpe" Il Pg di Milano: rogatoria indispensabile per colpire i capitali occultiIl Polo blocca le rogatorie battaglia a Palazzo Madama
Da Forza Italia 200 emendamenti per impedire la ratifica del trattato con la SvizzeraMILANO - Forza Italia affonda al Senato l'accordo ItaliaSvizzera
sulle rogatorie internazionali. Per una giornata intera tiene sulla corda la maggioranza e
lascia intravedere la possibilità di permettere il dibattito in aula e far passare
l'articolo che consentirebbe al presidente della Repubblica di ratificare l'accordo. Ma
poi si accorge che questo farebbe entrare in funzione tutte le novità sullo scambio
rapido di informazioni bancarie e fa marcia indietro presentando 200 emendamenti. Ma le
commissioni Giustizia ed Esteri di palazzo Madama si riuniranno ancora stamattina (il
presidente Pinto le ha convocate per le 7,30) e non si può escludere che l'appello di
Francesco Saverio Borrelli possa far riflettere la maggioranza.
"Quelle norme sono arrivate troppo tardi dalla Camera. Come si poteva pretendere che
ce l'avremmo potuta fare in un solo giorno?": era questo ieri il commento del
diessino Elvio Fassone che, per tutta la giornata, ha cercato un punto di mediazione con
il gruppo dei Ds. E, a metà pomeriggio, sembrava quasi che il governo l'avesse spuntata.
Fuori dal Senato, ad insistere era soprattutto il candidato premier Francesco Rutelli che,
come per il pacchetto sicurezza, si era reso conto dell'importanza di segnare un altro
punto a favore contro l'ostruzionismo del Polo.
Per qualche ora, pur criticando in modo assai aspro il trattato, Forza Italia ha dato
l'impressione di volere un compromesso. Mario Greco ha proposto di votare solo il primo
articolo che avrebbe consentito la ratifica dell'accordo, ma senza far passare anche la
sua pratica traduzione. Si sarebbe detto sì ai principi, tipo quello di interrogare i
testi per videoconferenza, ma senza poi poterlo fare perché la nostra legge non lo
consente.
La maggioranza è stata molto tentata di accettare e i presidenti Mancino e Violante hanno
verificato se la Camera ce l'avrebbe fatta a rivotare il testo modificato. Ma Forza Italia
ha fatto marcia indietro. O meglio, il capogruppo La Loggia ha rimproverato Greco per la
sua proposta e l'ha ritirata. Ai forzisti quel trattato che farebbe scoprire più in
fretta i passaggi di denaro in Svizzera non va proprio giù. Inevitabilmente, il pensiero
corre ai tanti processi di Milano contro Berlusconi, Previti e gli uomini della Fininvest.
Ma la giustificazione ufficiale è tutt'altra: il trattato, siglato nel 98,
contrasterebbe con il giusto processo perché violerebbe il principio del contraddittorio.
(l.mi.)