Corriere
della Sera del 09-03-2001
Politica
ROMA - La vicenda si è conclusa con uno
scambio reciproco di ...
ROMA - La vicenda si è conclusa con uno scambio reciproco
di accuse, probabilmente anche con una brutta figura internazionale. Il Senato ha tentato
sul filo di lana, prima della chiusura, ma senza successo: la ratifica
dellaccordo sulle rogatorie con la Svizzera è rimandata alla prossima legislatura.
Per colpa dellostruzionismo del Polo, "che non vuole violare un santuario di
segreti fiscali", accusa il centrosinistra. Per colpa della maggioranza, ribatte
Forza Italia, che ha "dormito" per due anni, e "si è risvegliata quando
ormai era troppo tardi". Sfuma dunque la possibilità di una rapida
accelerazione per tutte quelle rogatorie, circa 630, che la magistratura italiana ha
presentato alle autorità giudiziarie elvetiche e che attendono una risposta. La metà
delle indagini sono state promosse dalla Procura di Milano. Laccordo siglato due
anni fa con la Svizzera prevede lutilizzo dello strumento delle videoconferenze per
lacquisizione delle prove in fase di rogatoria, un maggiore scambio di informazioni
fra i magistrati dei due Paesi. Il Parlamento svizzero ha mantenuto la promessa fatta dal
proprio governo, approvando rapidamente il trattato. Il Parlamento italiano ha atteso
lultimo giorno della legislatura, ma si è fermato dinanzi al "no" del
Polo e a un clima avvelenato dalle scadenze elettorali.
Nella caccia alle responsabilità la maggioranza spende maggiore veemenza. Alla Camera il
centrodestra aveva dato il via libera al disegno di legge. In Senato due giorni fa ha
presentato 200 emendamenti. Denuncia Guido Calvi, Ds: "Per le rogatorie ora ci sarà
un forte rallentamento, insieme al rischio di prescrizione dei reati". "Siamo
dinanzi a uno scandalo grave", aggiunge il senatore popolare Leopoldo Elia. Replica
lazzurro Marcello Pera: "Il governo ha dormito più di un anno. I Ds hanno
dormito un altro anno e solo il 2 febbraio 2001 lhanno approvato col voto favorevole
di Forza Italia. Oggi si svegliano di soprassalto".
Antonio Di Pietro se la prende invece con entrambi gli schieramenti: "Si vergognino,
in Italia esiste un solo polo trasversale. Che bisogno ha lUlivo del Polo per
ratificare una leggina?". Ma il ministro dellInterno Enzo Bianco non ci sta:
"Prima di parlare Di Pietro venga in aula. Sul pacchetto sicurezza non si è fatto
vedere". Il candidato premier Francesco Rutelli commenta: "Abbiamo un argomento
in più per la campagna elettorale".
Marco Galluzzo
Politica
CHE
COSA E LA ROGATORIA E la richiesta fatta da un giudice ...
CHE COSA E LA ROGATORIA
E la richiesta fatta da un giudice per interrogare testimoni o compiere altri atti
processuali che esulano dalla sua giurisdizione o per i quali egli non è territorialmente
competente
LACCORDO CON LA SVIZZERA
Nel 1998 lItalia e la Svizzera hanno siglato un accordo che consente lutilizzo
delle videoconferenze per lacquisizione delle prove in fase di rogatoria, un
maggiore scambio dinformazioni tra i magistrati dei due Paesi, unaccelerazione
dei tempi delle risposte
LOK DEI PARLAMENTI
Il Parlamento svizzero ha subito dopo ratificato il trattato. In Italia è stato approvato
solo dalla Camera
Stampa del 09-03-2001
"Il Polo ha bloccato seicento processi"
Lultimo scontro è sulle rogatorie con la Svizzera
ROMA
Di chi è la colpa? Naturalmente la maggioranza
accusa il Polo: "La Casa delle libertà - denuncia la senatrice Tana De Zulueta, Ds -
non vuole che la Svizzera apra gli archivi, anzi desidera che rimanga il santuario per gli
affari inconfessabili". E il Polo naturalmente si difende: "Il trattato
italo-svizzero - afferma il responsabile giustizia di Forza Italia, Marcello Pera - è
stato siglato il 10 settembre 98. Il governo ha dormito più di un anno e lha
presentato alle Camere il 26 ottobre 99. I Ds hanno dormito ancora un altro anno e
solo il 2 febbraio 2001 lhanno approvato alla Camera col voto favorevole di Forza
Italia. Oggi (ieri, ndr), mentre se ne va a casa col tripudio di folla, la maggioranza si
sveglia di soprassalto e getta la responsabilità per la mancata ratifica del trattato
sullopposizione, al solo scopo di giustificarsi al cospetto del volto severo (o
"saverio" - (dal nome di Francesco Saverio Borrelli, il procuratore generale di
Milano che aveva rivolto un appello al Parlamento perché ratificasse laccordo sulle
rogatorie, ndr) - dei soliti nomi". E Alfredo Mantica, sempre del Polo: "Non è
stato un problema politico ma tecnico, poiché non potevano approvare in tempi
strettissimi norme che modificavano il codice di procedura penale".
Muro contro muro, tra maggioranza e opposizione, anche sulla ratifica di un accordo
bilaterale Italia-Svizzera in materia di rogatoria internazionale, di assistenza
giudiziaria tra i due paesi. In zona Cesarini, al Senato, la Casa delle libertà si è
opposta alla ratifica. Nella riunione congiunta delle commissioni Giustizia e Affari
Esteri del Senato, laltra sera, il Polo si è presentato con duecento emendamenti.
Ieri pomeriggio le due commissioni, in seduta congiunta, avrebbero dovuto proseguire
lesame del provvedimento ma il presidente del Senato, Nicola Mancino, ha annullato
lincontro perché ha ritenuto non opportuno sforare la chiusura del dibattito al
Senato.
Sulla mancata ratifica è intervenuto anche il candidato premier dellUlivo,
Francesco Rutelli: "Perché la Casa delle libertà si prende la libertà di impedirci
di approvare una norma di trasparenza? Se i magistrati hanno acquisito qualcosa di
significativo è necessario che la trasmettano velocemente. Ma qualcuno vuole impedire che
questo avvenga e su questo è necessario riflettere". In una conferenza stampa,
lUlivo ha replicato all"ostruzionismo" del Polo. "E uno
scandalo grave - ha denunciato Leopoldo Elia, capogruppo Ppi al Senato -. E grave in
sé bloccare la ricerca della verità". Il senatore diessino Guido Calvi:
""Le motivazioni che lopposizione ha portato sono pretestuose. Ad oggi,
sono circa 630 le rogatorie sospese tra Italia e Svizzera: 630 processi che non soltanto
sono fermi ma che rischiano la prescrizione. Di questi 630, 300 riguardano Milano".
Ancora Calvi: "Se diventa operativo laccordo, si potrebbe assicurare alla
giustizia chi falsifica i bilanci delle società per creare fondi neri allestero, a
scopo di corruzione".
Corruzione, reati di riciclaggio (anche mafioso). E questa la materia delle
rogatorie sospese tra i due paesi. Lopposizione ha fatto saltare la ratifica per
difendere alcuni suoi esponenti che, indagati, sono direttamente interessati alle
rogatorie? Alla domanda rivolta in conferenza stampa, gli esponenti della maggioranza
hanno replicato prendendo le distanze da questa interpretazione. Il senatore Giangiacomo
Migone, presidente della commissione Affari Esteri: "Ritengo offensiva lidea
che come legislatore mi venga attribuito un bersaglio da colpire". E Gavino Angius,
capogruppo Ds al Senato: "Non facciamo leggi né a favore né contro qualcuno: potete
trarre voi le conseguenze su chi non vuole la verità su importanti processi
giudiziari".
Non crede a questa contrapposizione tra maggioranza e opposizione lex pm di Mani
pulite, il senatore Antonio Di Pietro, dell"Italia dei valori":
"Questa storia delle rogatorie è la dimostrazione più evidente di come esista un
polo trasversale. Si vergognino i parlamentari di destra e di sinistra che per cinque anni
hanno aspettato che scadesse il tempo per poi dire che non cè più tempo".
LE LEGGI INCOMPIUTE
NELLA LEGISLATURA CHE SI E CHIUSA IERI
ADN0607 POL 22:51
ROGATORIE: ULIVO ACCUSA, GRAZIE A CDL BLOCCATI 626 PROCESSI
Roma, 8 mar. (Adnkronos/Ign) - E' polemica
al Senato per lo stop subito dal disegno di legge sulle rogatorie tra Italia e Svizzera.
L'imminente conclusione della legislatura ha reso impossibile il varo del provvedimento
che avrebbe accelerato le procedure di rogatoria processuale tra Italia e Svizzera.
L'Ulivo, in una conferenza stampa al Senato, accusa la Cdl di un comportamento
ostruzionistico messo in atto con un blitz notturno che di fatto bloccherebbe ora 626
processi. Nessuno degli esponenti del centrosinistra ha fatto riferimento a possibili
interessi di Silvio Berlusconi in questi processi. ''La nostra e' una denuncia politica.
Non conosciamo -ha sottolineato il capogruppo della Quercia Gavino Angius- il nome di chi
e' coinvolto nei processi''. ''Ritengo offensiva l'idea -ha aggiunto il presidente della
commissione Esteri del Senato Giangiacomo Migone- che noi si possa agire sulla base di un
bersaglio da colpire.
(Sin-Bis/Gs/Adnkronos) 08-MAR-01 22:51