Articolo tratto dal quotidiano la "Voce" del 01-09-94

DELITTO E CASTIGO

di Indro Montanelli

Sono tante le cose dell'attuale maggioranza che ci vanno poco a sangue. L'ultima in ordine di tempo e’ la chiacchiera messa in giro dagli onorevoli Taradash e Maiolo, ed avallata dal vicepresidente della Camera, Vittorio Dotti (che e’ anche l'avvocato di fiducia di Berlusconi per i suoi affari privati), di un <<golpe strisciante>>

in preparazione contro il Cavaliere da parte di Mani pulite in combutta coi <<poteri forti>>, come ora si usa chiamare i vertici dell'Industria e della Finanza. Non sappiamo come sia nata questa voce. Dicono che sia figlia di un'altra voce: quella secondo cui Mani pulite starebbe per affondare gli artigli in qualche dossier molto compromettente per il Cavaliere, e che quindi conviene sin d'ora discreditare facendolo passare per lo strumento di un complotto contro di lui. Noi non crediamo a nessuna di queste voci. Anche se di molte cose siamo all'oscuro, escludiamo dal novero delle possibilita’ che le toghe di Mani pulite siano disponibili a complotti.

Possono sbagliare, si capisce. Ma sul loro rigore professionale e morale, siamo pronti a giurare. Nella fattispecie, non ci risulta che stiano per affondare gli artigli su qualche dossier in particolare. Proprio oggi (ieri per chi legge), Di Pietro mi ha detto che ha cominciato a redigerne altri 39 di altrettante aziende. Fra le quali, ha aggiunto, potrebb'esserci anche la Fininvest, ma senza alcun titolo di precedenza sulle altre. Di Pietro, di quello che fa, non mi dice molto. Ma mai una bugia. Quanto ai <<poteri forti>>, immaginiamo che l'allusione sia ai soliti Agnelli, De Benedetti, Pesenti, Lucchini ecc., sotto la regia del solito Cuccia che, dopo la caduta di Andreotti, e’ rimasto l'unico Grande Vecchio in attivita’ di servizio. Ora, a parte il fatto che questi signori e le loro organizzazioni, come la Confindustria, non ci sembrano affatto animati da una ostilita’ preconcetta nei confronti di questo governo, i complotti contro di esso non rientrano nella loro tradizione. Anzi, se il nostro capitalismo un difetto ha (e non ne ha uno solo), e’ proprio quello di essere sempre filogovernativo, di qualunque governo si tratti: fascista, democristiano, socialista, e quindi anche forzitalista che sia. Ma a farci sorridere di questo fantomatico golpe (il settimo o l'ottavo, se la memoria non ci tradisce, di cui sentiamo parlare) e’ un altro e piu’ determinante motivo: il fatto che, se un golpe fosse realmente in atto, ad organizzarlo non potrebb'essere che Berlusconi perche’ l'unico beneficiario sarebbe lui. Nessuno infatti, a cominciare dall'umile sottoscritto, crederebbe alla sua colpevolezza, di qualsiasi infrazione venisse accusato. E tutti, a cominciare dall'umile sottoscritto, invece di prenderlo per perseguito, lo prenderemmo per perseguitato e faremmo quadrato intorno a lui.

E giustamente, perche’ Berlusconi non e’ uomo da avviso di garanzia, e tanto meno da manette. Nonostante l'amicizia che un tempo ci lego’, io so poco dei sui affari privati. Ma non credo che abbiano mai intaccato il codice penale. Comunque, se qualcosa di male ha fatto, il modo di fargliela pagare c'e’: lasciandolo governare, cioe’ obbligandolo a fare l'unica cosa che non sa fare. Come dimostra il modo in cui dirige, cioe’ non riesce a dirigere la sua <<squadra>>, che ci fa rimpiangere le piu’ sgangherate ammucchiate della prima Repubblica. Solo come espiazione, il governo di Berlusconi ha un senso.