Russi 11-09-94
Caro Tonino,
mi permetto di usare questo tono familiare perche',per tutto quello che hai fatto fino a questo momento e per tutto quello che farai in futuro coi tuoi colleghi del Pool,hai dato la Speranza a persone come me di tentare di avere,combattendo tutti insieme,una Italia piu' pulita e onesta in un futuro che spero non troppo lontano.
Ti distrurbo perche' e' da un po' di tempo che volevo farti arrivare personalmente un messaggio di ringraziamento per quello che stai facendo, assieme ai tuoi colleghi,ma non avevo trovato mai l'occasione, travolto sia dai miei problemi personali che dalle vicende pubbliche e sociali che coinvolgono tutti noi. Quando pero' ho sentito il 08-09-94 la notizia della morte della tua mamma, immediatamente ho deciso di venire al funerale e ho pure deciso di scriverti.
Venire a Montenero e' stato per me una necessita' impellente, era una esigenza che mi nasceva dal profondo dell'animo. Sapevo che per motivi di sicurezza tua, l'atmosfera esteriore durante il funerale non sarebbe stata quella che tu avresti desiderato e voluto. Capisco e hai perfettamente ragione ad infuriarti quando degli avvoltoi vogliono fotografarti in momenti come quelli che hai passato quel 8 di settembre per far su un po' di soldi con foto ricercate e profumatamente pagate da certa stampa. Sono certo che avresti desiderato quel giorno essere solamente coi tuoi familiari e pochi amici ad accompagnare tua madre nell'ultimo viaggio. Probabilmente per questa giusta riservatezza hai chiesto all'autista oppure ha deciso lui di fare la manovra che ha fatto quando ti sei allontanato dal Santuario,dopo la sepoltura della mamma. Quando sono arrivato dalla Romagna a Montenero alle 13:30 il paese era pressoche' deserto. La zona del Santuario fino alle 15:00 era deserta e poiche' tirava un vento molto forte e fastidioso mi sono rifugiato all'interno e fino a quando non sono stato mandato via dal servizio d'ordine,ho potuto rileggere nel silenzio della chiesa molto semplice e scarna, alcuni episodi della tua vita raccontati nel libro di Moncalvo. Da quando ho letto quel libro ho capito perche' solo un Magistrato come Antonio Di Pietro,con le radici che hai avuto tu,avrebbe potuto fare quello come hai fatto per dare un contributo per salvare questo Paese. Quando leggevo quel libro 2 anni fa,ho provato emozioni fortissime, perche' mentre mentre leggevo quelle pagine,oltre che a ad conoscere fatti e vicende della tua famiglia e tue personali,rivivevo sensazioni vicende episodi della mia personale esperienza di vita.
La vicenda di tuo padre, che per l'inganno compiuto dal maresciallo dei CC,e' stato mandato al fronte in Jugoslavia, mi ha commosso e coinvolto dal punto di visto emotivo in maniera particolare anche perche', pur non avendo subito personalmente nella mia famiglia situazioni analoghe,ho visto,e indirettamente subito,comportamenti simili da parte di pubblici ufficiali,e ho provato molta frustrazione e rabbia non disponendo dei mezzi e delle possiblita' di denunciare e far perseguire simili comportamenti. Grazie anche al tuo lavoro in questo Paese molte cose stanno cambiando,ma molto di deve fare per consegnare agli uomini di domani una societa' migliore.
Purtroppo le situzioni negative sono ancora molte e basta pensare al successo politico di un personaggio come Berlusconi,sodale di Craxi,per capire quanto si debba lavorare in questo Paese per diffondere una mentalita' e uno spirito di giustizia, di legalita' e di solidarieta'. Purtroppo in questi 20-25 anni intere generazioni di ragazzi sono state rovinate e bruciate e la vicenda del Leoncavallo e' la prova esplosiva della incapacita' della classe dirigente di trasmettere valori alle nuove generazioni. Il benessere economico che dagli anni '70 ad oggi si e' andato diffondendo sempre piu' non e' stato gestito e controllato in maniera intelligente, per cui nella societa' intera si e' diffuso un degrado dei valori che regolano la civile convivenza, attualmente in grave pericolo. I fenomeni di corruzione e concussione che tu stai combattendo sono, a mio modo di vedere,solo la punta di un icesberg molto piu' grande e diffuso.
Per riparare ai danni che sono stati fatti in questi anni occorre si' colpire e punire i reati della pubblica amministrazione e dei politici,ma anche trasmettere valori e principi sani ai giovani e ai non piu' giovani. Personalmente sono molto pessimista sull'evolversi della situazione perche' se da un lato vi e' l'ottimo lavoro fatto da un numero sempre piu' vasto di giudici contro la illegalita' e la ingiustizia, troppo diffusa nel Paese,dall'altro lato si assiste al successo politico di un uomo come Berlusconi che solo in apparenza e' contrastato dalla quasi totalita' della stampa e dal mondo politico che si proclama pulito e degno di rispetto.
Affermo questo perche' da quando,leggendo il libro di Ruggeri e Guarino "Berlusconi inchiesta sul signor TV" ho saputo della falsa testimonianza resa dall'attuale presidente del Consiglio davanti al Tribunale di Verona, non ho piu' pace. Personalmente mi sono recato alla cancelleria della Corte di Appello di Venezia e sono riuscito ad ottenere,dopo domanda e lettera di precisazione rivolta al giudice Stigliano, copia della sentenza n.97 n.215-89 Reg. Gen. in cui si estingue il reato di falsa testimonianza per effetto della amnistia e si afferma la mancanza di evidenza della prova di innocenza del Berlusconi in merito a questo reato penale. La conoscenza di questa notizia ha scatenato in me un processo irrefrenabile, soprattutto dopo avere verificato la censura a rendere nota alla pubblica opinione questa notizia da parte della grande stampa,dai mezzi radiotelevisivi pubblici e soprattutto dai partiti dell'opposizione. Dal 25-07-94, dopo avere assistito al tentativo di golpe giudiziario attuato col decreto Biondi dall'attuale governo, ho inviato una lettera simile a quella che ho spedito al Dr.Borrelli alle massime cariche dello Stato,ai responsabili della informazione radio-televisiva pubblica,a tutti i capi-gruppo parlamentari della falsa opposizione e ai giornali e periodici di maggior diffusione che si fingono antiberlusconiani.
Fino a questo momento c'e' stato solo silenzio e ho avuto una sola risposta ottenuta perche' richiesta,dalla segretaria di Lamberto Sechi direttore dell'Europeo. Il signor Sechi non mi ha voluto parlare al telefono e tramite la segretaria mi ha fatto sapere che aveva letto,valutato la mia lettera ma che non riteneva opportuno pubblicarla. Il giorno 01-09-94 Indro Montanelli, che si finge oppositore del Berlusconi, ha addirittura scritto nella Voce,nell'articolo Delitto e Castigo, che "Berlusconi non e' un uomo da avviso di garanzia,e tanto meno da manette. ... io so poco dei sui affari privati.Ma non credo che abbiano mai intaccato il codice penale." La falsa testimonianza resa ai giudici di Verona, evidentemente e' una creazione fantastica di Ruggeri e Guarino. Per fortuna lunedi' 12-09-94,nell'ambito del festival dell'Unita' alle ore 21 sul tema : "Le nuvole sull'informazione" vi saranno D'Alema,Mauro,Mieli,Montanelli Pansa,Rocca e Mino Fucillo. Nessuno mi potra' fermare e ognuno di questi signori,che fino ad ora non hanno divulgato alla opinione pubblica la notizia della falsa testimonianza del Berlusconi, dovra' dare una giustificazione di questa censura.
Se l'Italia fosse un Paese serio,come scriveva Massimo Fini in un numero recente dell'Europeo, un signore come Berlusconi non avrebbe avuto neppure l'opportunita' di candidarsi, perche' gli sarebbe stata sbarrata la strada per motivi di decoro e decenza. Ho un po' di timore per tutto quello che ho fatto fino ad ora per diffondere questa notizia (allegato c'e l'elenco di tutte le persone alle quali ho spedito una lettera su questo argomento) e per quello che dovro' fare lunedi' sera, ma sento come mio dovere irrinunciabile chiedere a coloro che debbono informare la pubblica opinione di fare il proprio dovere.
Termino la lettera parlandoti di me per farti conoscere un po' il motivo per cui sono cosi' determinato e deciso. Sono laureato in ingegneria elettronica e ho fatto gli studi universitari a Bologna dal 1971 al 1978. Sono figlio di una casalinga che ha frequentato la scuola fino alla IV' elementare e di un ex rigattiere e ex autista della nettezza urbana del comune di Russi (RA). Provengo da una famiglia cattolica e anch'io sono cresciuto nell' ambito della cultura cattolica avendo studiato per 7 anni nel Seminario di Faenza (RA).
Fin dall' eta' di 14-15 anni mi sono interessato delle problematiche del sociale e della politica, perche' mio padre, pur avendo una cultura limitata ,(licenza elementare) , e' sempre stato sensibile ai problemi della politica e quindi ha trasmesso a me questo interessi. Negli anni '50-'60 e primi '70 mio padre, pur aderendo alla DC, si sentiva vicino ad una parte delle idee della sinistra. Era uno di quelli che, pur essendo democristiano, dialogava e si confrontava sui problemi reali coi comunisti, nei limiti della sua cultura e delle sue possibilita'. Per le sue idee e per la sua disponibilita' al dialogo coi comunisti nella sezione della DC veniva definito comunista di sacrestia, e piu' volte e' stato invitato a non prendere piu' la tessera della DC e confluire nel PCI.
Mio padre questo non lo ha fatto perche' riteneva che la DC realizzasse in politica gli ideali del cristianesimo a cui lui credeva fermamente. Io,da un certo momento,ho cercato di far capire a mio padre che la DC lo ingannava, che questo partito sfruttava la sua buona fede; a nulla sono servite le interminabili discussioni che ho fatto con lui per fargli capire che gente come Zaccagnini,La Pira,Dossetti, Gorrieri erano mosche bianche nella DC; la Dc che contava era rappresentata da Andreotti,Cossiga,Tambroni,Scelba,Gava,Pomicino... come ha dimostrato la cronaca politico-giudiziaria di questi ultimi anni. Io ho sempre giustificato questo atteggiamento di mio padre per i traumi che ha subito nel '48 e negli anni successivi, a causa delle idee che professava e nelle quali credeva. Nel mondo del lavoro in cui lui doveva operare,vi era molta ignoranza e anche molta intolleranza per chi professava una fede come quella cristiana.
Nonostante cio', e' sempre stato fedele a questi principi e nella educazione mia e di mia sorella insegnante, ha cercato di trasmettere quei valori a cui credeva fermamente. Facendo studiare mia sorella e me con molti sacrifici e rinunce, mi ha sempre detto che voleva vederci fare nella vita quello che lui non ha potuto fare, non per mancanza di volonta' ma per la mancanza di mezzi e di strumenti culturali necessari per combattere certe distorsioni e ingiustizie. Non ci ha mai inculcato una mentalita' competitiva e ci ha sempre detto che i talenti che Iddio ci aveva dato ,li dovevamo utilizzare per metterli al servizio dei piu' deboli e indifesi. Personalmente,pur non frequentando piu' l'ambiente cattolico da ormai vent'anni, ritengo di attenermi,nel mio comportamento nel mondo del lavoro e del vivere sociale ai principi di Cristo, pur non seguendo le direttive della Chiesa ufficiale. Poiche' non voglio farti perdere altro tempo, termino qui la mia ttera augurandoti di poter proseguire il lavoro che stai facendo,molto bene,per il futuro democratico della nostra Italia.
Scusa se ti posso aver annoiato ma sentivo il bisogno di comunicarti tutto cio' che ti ho scritto, perche' sono certo che nessuno potra' piegare la tua volonta' e la tua determinazione, ma ritengo che in un lavoro come quello che stai facendo,occorra sentirsi capiti e compresi per avere sempre piu' la spinta e la decisione ad andare avanti anche nei momenti di sconforto come quelli che avete subito voi del Pool nei giorni del decreto Biondi.
Quel brutto momento e',per ora,rientrato a causa della ribellione popolare, ma a mio avviso,continuando il signor Berlusconi ad occupare la poltrona di presidente del Consiglio c'e' da aspettarsi decreti simili se non peggiori.