Lettera a colleghi leccesi conosciuti all'Univerista' di Bologna.
07-10-95
Cari Antonio, Gianfranco, Gianni, e Oronzo
tutto il maloppo che vi spedisco e' la documentazione di una parte del lavoro che ho fatto, nel tempo libero, da quando ho saputo che Berlusconi entrava in politica. La cassetta audio raccoglie anch'essa parte dell'impegno che ho profuso per far conoscere alla gente la falsa testimonianza del Berlusconi. Vi spedisco questo materiale perche', per i rapporti che ci sono stati fra di noi, avendo voi avuto la sensibilita' e l'opportunita' di capire forse il mio modo di ragionare, potrete apprezzare quanto ho fatto. Per i riscontri che ho ottenuto, non nutro molta fiducia per il futuro e temo che chi dovrebbe combattere Berlusconi in realta' faccia di tutto per aiutarlo a tornare dove e' stato cacciato, e questa volta non vi rimarra' solo 7 mesi ma molto di piu' e con gravi conseguenze per la democrazia del Paese.
Quello che ho fatto ritengo sia il massimo che potevo fare, l'unica cosa che potrei fare ulteriormente sarebbe una azione alla "Pannella", piazzandomi davanti al Quirinale con un qualche cartello. Ma essendo solo verrei fatto passare per matto o per fissato e a questo punto ci rinuncio e, come ho scritto negli ultimi documenti che ho fatto, se avverra' l'irreparabile, che per me e' la vittoria del Berlusconi, prendero' i miei poveri stracci e andro' a vivere dove la legalita' prevale sulla illegalita'.
Per me la condizione prioritaria per essere sereno e felice e' quella di vivere in un Paese in cui valga il rispetto delle regole e della legge, non, come sta sempre piu' succedendo in Italia, la legge del furbo e del prepotente. Poiche' per miopia, per insensibilita', per interesse questa logica perversa si sta sempre piu' affermando e sta avanzando inarrestabile, se non vi sara' alle prossime e vicine elezioni politiche una inversione di questo trend, a gente come me, che non si sa adattare assolutamente a questa logica, non rimane altro che cambiare aria.
Non per vilta' ma per una esigenza vitale personale saro' costretto a questa scelta non facile. Per tutto cio' che ho fatto, essendomi rivolto anche al Presidente della Repubblica in qualita' di garante dell'art. 21, e non avendo ottenuto, per ora, ne' risposta ne' tutela, saro' costretto a cio' che non vorrei fare. Sicuro che capirete e comprenderete tutto cio' che ho fatto, vi saluto sperando che il futuro ci riservi prospettive migliori