\ 05/12/95
Memoria per la Procura di MilanoMi rivolgo alla Procura di Milano perche', nel marasma in cui e' precipitato il Paese, considero questa Procura una delle poche Istituzioni di cui si possa fidare un cittadino libero che chieda al nostro malmesso Stato, il rispetto del Diritto e delle Regole di civile convivenza.
Penso che questa Procura sia, assieme alle Procure che combattono le diverse Mafie che imperversano nel Paese, un baluardo che ancora garantisce al cittadino il rispetto della legalita'. Le ultime vicende che stanno coinvolgendo la dott.ssa Bocassini e il dott. Grigo sono la conferma di questa ipotesi e sono la prova come la delinquenza si sente realmente minacciata dal lavoro della Magistratura milanese.
Ritengo anche che l'esito del braccio di ferro in atto in questa fase storica tra la Procura milanese da una parte e l'entourage di Berlusconi in genere, decidera' se negli anni prossimi in Italia prevarra'la legalita' o la illegalita'.
Sono pervenuto a queste conclusioni documentandomi negli ultimi 2 anni sul passato dell'imprenditore Berlusconi, sulle "imprese" della P2, sulle azioni e sul lavoro svolto dal Governo presieduto dal Berlusconi stesso. Per quanto concerne il passato di Berlusconi mi sono documentato sui libri scritti dai giornalisti Giovanni Ruggeri e Mario Guarino, sulla pubblicistica di Floriano De Angeli, sulla pubblicistica di Avvenimenti e su alcuni libri scritti da altri autori e giornalisti (Gigi Moncalvo,Giuseppe Fiori). L'immagine che si ricava del signor Berlusconi leggendo la pubblicistica sopra elencata non e' certamente delle piu' esaltanti; le accuse e le infamie che si leggono sul passato di questo cittadino sono molto pesanti e personalmente non mi e' ben chiaro come mai Berlusconi abbia denunciato per diffamazione solamente Claudio Fracassi e Michele Gambino della rivista Avvenimenti per il libro dell'Altraitalia (Berlusconi una biografia non autorizzata) supplemento al n. 7/1994 e non il giornalista Ruggeri ad esempio per i libri "Berlusconi,inchiesta sul signor TV" edito da Kaos febbraio 1994, e "Berlusconi gli affari del Presidente" edito da Kaos novembre 1994.
Di tutte le notizie che ho ricavato dalla pubblicistica letta, la notizia che mi ha particolamente colpito e che ritengo di estrema gravita', e' quella che concerne la falsa testimonianza resa dal Berlusconi il 27/09/88 al Tribunale di Verona e sancita dalla sentenza n.97 n.215/89 del registro Generale della Corte di Appello di Venezia.
La conoscenza di questo precedente mi ha molto allarmato sia per la gravita' stessa del reato sia per la totale censura attuata dalla informazione e dagli stessi avversari politici del Berlusconi stesso. Dopo il decreto Biondi ho deciso di riservare una notevole fetta del mio tempo libero per tentare di rendere nota questa notizia alla pubblica opinione, impegnandomi in diverse iniziative.
Nella lettera spedita con lettera raccomandata alla attenzione del Dr. Borrelli il 07/10/95 e spedita anche al Capo dello Stato, denuncio la inconcepibile censura riservata a questa notizia ed elenco situazioni che mi hanno indotto a preoccupate considerazioni motivate dalle continue censure e pure dalle risposte che ho ricevuto alle mie sollecitazioni fatte in diverse occasioni.
Tra le ultime iniziative che ho fatto dopo la spedizione della lettera datata 23/09/95 e che non ho documentato sono :
- telefonata alla Digos della Questura di Ravenna per avere informazioni sulla possibilita' di diffodere per strada fotocopia dell'articolo di Gambino sul numero di Avvenimeti del 22/03/95 (circa 30-40 giorni fa).
- telefonata di Giuseppe da Torino (ascoltatore di Italia Radio e vecchio tesserato del PCI e ora tesserato PDS) a cui ho espresso miei dubbi su possibili ricatti di Gelli sul PDS e ipotetici compromessi fatti dal PCI. (vedi libro "Ladri di democrazia" di Massimo Teodori edito da Pironti). Il suo numero di telefono lo avevo richiesto ad Italia Radio e poiche' non me lo hanno dato ho fornito io i numeri dei telefono dell'ufficio e di casa. Il 29/11/95 alle 20:30 ho avuto una telefonata di Giuseppe che e' durata circa 20 minuti. Durante la telefonata gli ho chiesto il numero di telefono e l'indirizzo suo : mi ha gentilemente negato entrambi.
- colloqui con Gambino,Fracassi Claudio e Miria il 02/12/95 per coinvolgere la rivista in una azione di diffusione di massa e con richiesta di firme da spedire al Capo dello Stato. Gambino condivide la gravita' della notizia ma non e' convinto della efficacia della diffusione e non ritiene grave la censura operata dalla sinistra, da Repubblica, dall'Espresso, dall'Indipendente e mi ha detto che sono fissato e che non c'e' nessun complotto o compromesso con ex-piduisti per censurare questo precedente del Berlusconi.
- 01/12/95 telefonata del comandante dei CC di Russi ricevuta da mio padre; io era al lavoro e mio padre me lo ha comunicato alle ore 20:00 quando sono rientrato da Bologna.
02/12/95 dalle 8:30 alle 8:45 telefonata alla caserma dei CC di Russi per avere notizie : il numero era sempre occupato per cui sono partito per Roma per partecipare allo stage di Avvenimenti.
04/12/95 nuova telefonata del comandante a casa nella mattinata - telefonata ricevuta da mio padre
04/12/95 ore 9:00 circa telefonata di mio padre in ditta : mi ha detto che si era recato in caserma CC di Russi per dare l'indirizzo della ditta e dare altre informazioni su di me. (con mio padre per ora non ho ancora approfondito sulle informazioni richieste dal comandante).
04/12/95 ore 10:00 circa segnalata la telefonata dei CC di Russi a Massimiliano Covello della rivista di Avvenimenti : siamo rimasto d'accordo che lo chiamo tutti i giorni per tenerlo informato su miei ipotetici problemi. Al momento della telefonata ad Avvenimenti avevo il messaggio di mio padre che mi aveva allarmato un po'.
04/12/95 ore 17:40 circa mia telefonata da Bologna da cabina pubblica per avere chiarimenti - non c'era il comandante - il militare con cui ho parlato mi ha detto che non era informato della questione perche' la trattava personalmente il comandante - io ho esposto i miei propositi e le mie intezioni per rendere pubblica la notizia appellandomi all'art. 21 della Costituzione. il comandante non era reperibile il 05/12/95 ma il 06/12/95.
04/12/95 ore 18:00 circa ulteriore telefonata del comandante a casa ricevuta da mio padre dopo quella che io ho fatto da Bologna da cabina telefonica. Sono arrivato a casa alle 20:00 circa. Sono fermamente deciso a diffondere la notizia e a pretendere che prima delle elezioni la pubblica opinione conosca questo precedente. A mio avviso la corretta diffusione della falsa testimonianza permetterebbe di legittimare e rendere responsabile la eventuale scelta di un personaggio come Berlusconi alle massime cariche dello Stato. Nella mancata conoscenza di questa notizia le elezioni politiche che vedrebbero la vittoria del Berlusconi sono non valide.
A proposito dei possibili ricatti di Gelli al PDS, molto interessanti e illuminanti sono i capitoli del libro "Ladri di democrazia", in particolare quello intitolato : "I rapporti di Gelli : lo scheletro nell'armadio del PCI", e quello dedicato alla vicenda del Corriere della Sera intitolato : "La Rizzoli alla P2 : la spartizione DC-PSI e l'alleanza con il PCI"