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Articolo del 24-02-98 - Unita' . Intervista al segretario del Pds Massimo D'AlemaI
ntervista al segretario del PDS : "Spesso chi in Italia si oppone alle riforme si traveste da rivoluzionario" "Colombo, un estremista" D'Alema : "per lui la politica e' il regno del male, un teorema che ho gia' sentito". "Cossiga guida l'assedio alla Bicamenrale, Berlusconi si arrendera' all'ultimatum?"Intervista al segretario del Pds. "Il teorema del giudice Colombo e' che la politica sia pura finzione e che si possa agire solo fuori di essa". "Il bersaglio sono le riforme" "Per colpire spesso ci si traveste da rivoluzionari" La sfiducia nella politica e l'ostilita' al nuovo si sommano. Cossiga guida l'assedia alla Bicamerale : Berlusconi si arrendera'? Se Colombo avesse ragione avremmo gia' fatto il governissimo. Di Pietro ha scelto la politica.Sono convinto che sara' coerente.
Mino FUCCILLO
C'e' qualcosa di gia' noto nelle tesi di Gherardo Colombo, Massimo D'Alema ripete piu' e piu' volte l'aggettivo nel corso dell'intervista. Qualcosa che e' presente nella storia italiana del dopoguerra e che lascia ampie tracce di se' negli anni settanta: <<L'idea che la politica, tutta la politica, sia finzione, copertura concordata di interessi illeciti e che quindi esista altro da fare, fuori dalla politica. L'azione della magistratura o altro ancora. Altri infatti teorizzarono altre vie, ma tutti si concepivano come avanguardie rivoluzionarie>>. E poi c'e' qualcosa di antico, di ricorrente, che riappare: la disperazione e l'ostilita' alle riforme, vanno a sommarsi.
<<Non e' un caso che la Bicamerale venga attaccata sia da Cossiga che da Colombo, rappresentano e interpretano l'uno la conservazioneel'altrol'estremismo. L'uno vuole rifondare la Dc e quindi avversa ogniformadibipolarismo, I'altro ritiene che non ci siano margini per l'agire democratico, che la politica sia una commedia mascherata, una finzione. I due atteggiamenti compongono e concorrono a formare una visione profondamente antiriformista'>>.
Questa e' la lettura politica di cio' che accade o di cio' che si vuole che non accada. Ma e.siste la societa' del ricatto di cui parla Colombo?
<<In quell'intervista si illustra una teoria. Non nuova tipica dell'estremismo di sinistr . Questa teoria vuole che tutti i partiti siano integrati in un meccanismo unico, che la lotta parlamentare sia una messa in scena c che la politica in realta' non esista se non come copertura della verita'.E' una tesi politica e non giudiziaria, se Colombo volesse argomentarla da magistrato dovrebbe trovare altri strumenti per farlo che non una riflessione affidata a un giornale. Comunque e' una teoria che giudico profondamente sbagliata>>.
Colombo porta l'esperienza del consociativismo a sostegno della sua tesi.
<<Il consociativismo e' invece la prova che Colombo sbaglia. Allora si era divisi ideologicamente e, percio', si trovava un accordo compromissorio sulle cose. Oggi invece sulle cose concrete, sul governo del paese, non c'e' compromissione o cogestione. Si tenta al contrario un'intesa sulle regole. C'e' un rovesciamento di fatto di cui Colombo non si avvede, una discontinuita' nella storia d'Italia che il magistrato non apprezza. Colombo usa la parola consociativismo, ma credo voglia dire un'altra cosa, credo voglia parlare di una generale compromissione morale, di una totale complicita'. Non risponde a realta', non e' questa la storia d'ltalia>>.
Ma allora, se non dalla storia, da dove nasce la teoria di Colombo?
<<Direi il teorema. Nasce da una visione disperata, perche' e' evidente che, se non ci sono i margini dell'agire democratico come lui sostiene, resta solo l'estremismo. Marxista leninista o radicale o cattolico o piccolo borghese. Quell'estremismo che non sa che farsene delle riforme, anzi le considera una nuova, piu' pericolosa mascheratura. E restano i conservatori. Buttiglione e Cossiga, quelli a cui, le riforme non servono di certo>>.
Colombo arruolato di fatto nell'Udr?
<<Queste sono formule giornalistiche, banali, anche se talvolta non prive di una certa efficacia. Io con Colombo voglio discutere perche' la sua teoria puo' trovare un certo ascolto a sinistra. Voglio discutere per tentare di spiegare che il suo errore e' totale, che la verita' sta all'opposto della sua tesi: e' proprio la necessita' di fondare una democrazia del conflitto che postula l'esistenza di definire le regole. L'accordo sulle regole e' necessario per consolidare il bipolarismo, non a caso chi vuole rifondare la Dc vuole anche far fallire la Bicamerale. Ricordo che il bipolarismo toglie ossigeno alla societa' dei ricatti di cui parla Colombo>>.
Un accordo sulle regole da cercare ad ogni costo?
<<Chi l'ha detto? Proprio sui temi della giustizia in Bicamerale c'e' stato conflitto e qualche volta hanno prevalso le tesi del centro destra perche' sostenute da Parti del centro sinistra. Anziche' tuonare contro la compromissione mondiale, perche' la magistratura non si interroga sul perche' nel Parlamento prevalgono queste posizioni? Nel Parlamento che rappresenta i cittadini e non le associazioni criminali. Io che rifiuto l'idea della separazione delle carriere dei magistrati mi trovo in una difficolta' che nasce dalla tesi esposta da Colombo. Se i magistrati si candidano a vendicatori della storia patria, questo alimenta timori e sospetti, aiuta chi dice: attenzione, siamo di fronte a un potere che esorbita. Chi vuole contrastare lo spirito di rivalsa del ceto politico nei confronti della magistratura, vede il suo compito reso piu' difficile dall'estremismo ideologico di chi raffigura la politica come il luogo del male e i giudici come i vendicatori del bene>>.
Il teorema e' di Colombo, oppure e' la logica conseguenza dell'azione politica e non giudiziaria del Pool di Milano, di cio' che dice e pensa anche Borrelli?
<< Dire e pensare sono attivita' individuali. La magistratura parla per atti e questi sono li'. Testimoniano di un'azione meritoria che non si cancella. Le interviste sono un'altra cosa, quella di Colombo contiene non un atto giudiziario ma una legittima teoria politica di un cittadino. Ripeto, teoria non nuova, l'ho ascoltata gia' quando ero giovane, nelle assemblee studentesche>>.
Questo giornale ha scritto che, in altemativa al bipolarismo si lavora ad una sorta di pentapartito del Duemila: fuori Fini, fuori Rifondazione, il Pds nel ruolo che fu del Psi e l'Udr nelle vesti della Dc. Esiste questo progetto?
<<Direi di si': l'alternativa e tra il bipolarismo e una qualche centralita' moderata che blocca la democrazia e awelena la societa'. Percio' Colombo sbaglia, se lui avesse ragione avremmo fatto il governissimo, non sono certo mancate le occasioni. Invece abbiamo fatto il contrario, quando si e' profilata una crisi abbiamo detto: elezioni>>.
Eppure molti non riescono a credervi fino in fondo, il sospetto del compromesso e' diffuso, il teorema di Colombo appare come una verita' disvelata. Perche' si verifica questo fenomeno? Perche' persiste nonostante la smentita dei fatti cui lei fa appello?
<<Perche' questo sospetto poggia su un fondo qualunquista dell'ltalia. Sull'idea diffusa, quanto comoda e pigra, per cui tutto fa egualmente schifo e non puo' e non deve essere altrimenti. In caso contrario sono guai, in caso contrario bisogna misurasi con la realta', scegliere ed operare politicamente. Abbiamo ancora una democrazia fragile>>.
E se Di Pietro dovesse sposare il teorema di Colombo?
<<Se Di Pietro dovesse sostenere che Ulivo e Polo sono la stessa cosa legati da un patto segreto e inconfessabile? Entrerebbe in contraddizione con se stesso e dovrebbe risponderne ai suoi elettori. Di Pietro ha scelto la politica, sono convinto che sara' coerente con questa scelta>>.
Cossiga e poi Bossi e poi Colombo e poi le incertezze di Berlusconi. L'attacco alla Bicamerale e' massiccio. Tanto da mettere in discussione il processo di riforma?
<<L'entita' dell'attacco e' assai rilevante e c'e' il rischio di una battuta d'arresto. Per le riforme vere in Italia c'e' sempre stata vita difficile, chi si oppone non di rado si e' travestito da rivoluzionario, basta pensare a quel che e' accaduto negli anni settanta. Cio' che temo maggiormente e' una possibile disgregazione della vicenda parlamentare. Berlusconi e' di fronte ad un ultimatum di Cossiga, e la cosa peggiore che puo' fare e' restare nell'incertezza. Di fronte ad un ultimatum, o si va avanti o ci si arrende, lo dico dal suo punto di vista. O Cossiga riesce a ricollocare il centro destra su una identita' e su un fronte anti riformista, e allora non ci sono piu' le condizioni parlamentari per far nulla, oppure Berlusconi faccia ripartire il centro destra sulla linea del dialogo e del fare>>.
Faccia un pronostico.
<<Cossiga sventola un suo argomento: con il bipolarismo la sinistra e' al govemo. Lo sventola in faccia al centro destra e aggiunge: bisogna tornare ai meccanismi e agli ingredienti che assicurarono cinquanta anni democristiani. Credo questo discorso contenga una quota di illusione. Pero' il discorso e' questo e non altro: spaccare il paese in nome dell'anticomunismo. E Berlusconi e' tentato da qualcosa di simile, rilancia il 18 aprile come data simbolo, lancia libri neri da acquistare e diffondere. In questo caso unisce l'utile al dilettevole, l'interesse politico a quello imprenditoriale come e sua abitudine. Ripeto: penso che si illudano: Pero' si decidano, l'incertezza e' la cosa peggiore, anche per le istituzioni>>.
Che fa, lancia un ultimatum anche lei?
<< Io resto dell'idea che le riforme siano possibili, il testo della Bicamerale puo' essere corretto e correzioni si delineano anche sulla parte riguardante la giustizia. In caso contrario, se prevale l'effetto Cossiga, constato una regressione della destra. E vedo un prezzo grande per il paese. Prezzo in senso stretto, anche economico e finanziario: l'Europa non guarda solo al risanamento dei conti, teme anche il riapparire in Italia della instabilita politica. Senza riforme, la pagheremmo, anche nel portafoglio>>.
Ancora una domanda. L'intervista di Colombo contiene non solo un teorema o uma teoria ma anche un avvertimento implicito. Se tutta la politica e' sotto ricatto, anche lei e' il Pds siete in questa condizione. E, se siete sotto ricatto, e' perche' avete qualcosa da nascondere che i magistrati possono svelare. Proprio sicuro che sia una avvertimento a vuoto?
<<Prendo atto che il dottor Colombo ha precisato, dopo l'intervista al Corriere della Sera, che non intendeva offendere o accusare nessuno, ma solo svolgere considerazioni di carattere storico e politico. L'idea poi che le forze politiche siano vittime e artefici di reciproci ricatti non soltanto sarebbe offensiva, ma anche sciocca, basta pensare all'asprezza della lotta politica in questi anni. Bisogna essere ingenui per pensare che Berlusconi si sia fatto cacciare da Palazzo Chigi da una forza politica che lui o altri potevano ricattare. ll teorema che vuole il Pds coinvolto nel sistema, nella societa' del ricatto, non trova e non ha trovato riscontro sul piano giudiziario. Stia pur sicuro che e' l'antiriformismo a non farmi dormire sonni tranquilli e non certo il passato o il presente del Pds>>.