di ANTONINO CAPONNETTO
HO APPRESO con indignazione che Silvio Berlusconi durante il recente congresso di Forza Italia, ha tacciato come <<bugiardo>> il presidente del Consiglio per del le valutazioni di natura politica sulle quali non intendo interferire.
Voglio soltanto ricordare che se c'e' un <<bugiardo>> patentato e come tale riconosciuto dall'autorita' giudiziaria, questi e' proprio l'onorevole Silvio Berlusconi. Infatti, nel corso di una vertenza giudiziaria insorta tra il predetto e i due giornalisti Giovanni Ruggeri e Mario Guarino e conclusasi favorevolmente per costoro, il Berlusconi, deponendo sottogiuramento in udienza pubblica il 27-09-1988 innanzi al Tribunale di Verona, interrogato in merito alla sua affiliazione alla Loggia massonica P2, l 'aveva temporalmente collocata nell' anno 1981 (invece che nel 1978, come comprovato dalle controparti), e aveva affermato- mentendo--di non avere corrisposto al Venerabile maestro Licio Gelli alcuna quota di iscrizione alla Loggia, al momento dell 'affiliazione. Al cospetto di siffatte menzogne, Ruggeri e Guarino avevano inoltrato un esposto-denuncia alla Procura di Verona per falsa testimonianza a carico del Berlusconi. Il 22 luglio 1989 il pretore Gabriele Nigro firmava una sentenza istruttoria di <<non doversi procedere contro l'imputato perche' il fatto non costituisce reato>>.
Avverso tale decisione del pretore si appellava il procuratore generale della Corte d'appello di Venezia Stefano Dragone.Il processo d' appello aveva luogo nel maggio 1990. Nel frattempo era stata varata dal Parlamento l'ennesima amnistia che riguardava i reati commessi fino al 24 ottobre 1989 e quindi costituiva per Berlusconi un provvidenziale salvagente.
Pero' i giudici della sezione istruttoria presso la Corte d'appello di Venezia, nell'esaminare il ricorso e doverosamente entrando nel merito della causa ai fini dell'eventuale concessione di un proscioglimento con formula piena, testualmente osservavano: <<Ritiene il Collegio che le dichiarazioni dell'imputato non rispondano a verita'. . . Ne consegue quindi che il Berlusconi, il quale, deponendo davanti al Tribunale di Verona nella sua qualita' di teste-parte offesa, ha dichiarato il falso su questioni pertinenti alla causa ed in relazione all'oggetto della prova, ha reso affermazioni non estranee all 'accertamento giudiziale idonee in astratto ad alterare il convincimento del Tribunale stesso e cio' (a prescindere dal mancato utilizzo processuale delle dichiarazioni rnenzognere medesime da parte del giudicante) ha compiutamente realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del contestato delitto... Il reato attribuito all'imputato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia>> Questa la motivazione della sentenza della sezione istruttoria di Venezia passata in giudicato. E allora mi chiedo: chi e' il bugiardo? Il vero bugiardo? Giudichino i lettori.