Dal libro "Scontro finale" - Bruno Vespa

pag. 70-71 :

"Com'era stato possibile un mutamento di fronte cosi' radicale e clamoroso? Brancher, dirigente Fininvest da anni lontani e amico sia di   Bossi sia di Berlusconi da prima che il Cavaliere entrasse in politica, non s'era mai  rassegnato a un divorzio che aveva consegnato il paese al centrosinistra ("Brancher e' stato un autentico ufficiale di collegamento"mi racconta Maroni). Ma era stata la moglie di Bossi a deporre il seme del dubbio nell'animo dell'inquieto coniuge. Ricorda il Senatur:

"Quanti figli ha Berlusconi? Cinque? Attento, Umberto. Uno con cinque figli non fa tutte quelle cose che scrivono su di lui." Manuela fu la prima a farmi riflettere. Quando? Molto tempo fa, deve essere stato tra il '97 e il '98. <<L'attacco politico e giudiziario contro il Cavaliere era al massimo. E io cominciai ad avere parecchi dubbi sull'uso che la sinistra faceva della magistratura. Un uso indiscriminato. Cosi', anche noi della Lega pensammo che ci si poteva avvitare in una spirale pericolosa. Su Berlusconi, si sa, io avevo molte riserve. All'inizio ero convinto che lavorasse per Agnelli e gli altri potentati economici con l'obiettivo di attrarre nella loro orbita la piccola e la media impresa. Poi comincio'  la gragnuola di processi contro il Cavaliere e la pubblicazione di una serie di libri che dicevano cose tremende su di lui. Se non ne trascina gli autori in tribunale sara' tutto vero, pensavo. Non ero ancora abbastanza esperto per sapere che e' meglio non denunciare, perche'  poi al denunciante puo'  capitare di tutto. Ma a un certo punto pensai che se davvero Berlusconi fosse stato uno del giro che conta, avrebbe subito meno processi. Forse m'era sfuggito qualcosa. Cercai di capire quel che succedeva sondando D'Alema. Ma lui era una sfinge: "Chi ha commesso gravi reati" diceva "deve pagare".