TUTTO CIÒ CHE PENSO DI
BERLUSCONI
di Umberto Bossi, ministro delle Riforme Istituzionali del governo
Berlusconi
Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. E' una costola del vecchio regime.
E' il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la Lega faceva
cadere il regime, lui stava nel Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale.
Lui è un tubo vuoto qualunquista. Ma non l'avete visto, oggi, tutto impomatato fra le
nuvole azzurre?
Berlusconi è bollito. E' un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio
asservito all'Ulivo, segue anche lui l'esercito di Franceschiello dietro il caporale
D'Alema con la sua trombetta. Io ho la memoria lunga. Ma chi è Berlusconi? Il suo Polo
è morto e sepolto, la Lega non va con i morti. La trattativa Lega-Forza Italia se l'è
inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi
con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne.
Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. E' un kaiser in doppiopetto.
Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Peròn della
mutua. E' molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista
è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio.
Berlusconi è l'uomo della mafia. E' un palermitano che parla meneghino, un palermitano
nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è
nata da Cosa Nostra. C'è qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un
mafioso. Il problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che Berlusconi
è un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccerà via, di Berlusconi non ce
ne fotte niente. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della
mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me
personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini,
fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi è riuscito a tenersi tutta
la baracca.
In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c'erano i conti di numerosi
esponenti di Cosa Nostra. Bisognerebbe conoscere le sue radici, la sua storia. Gelli
fece il progetto Italia e c'era il buon Berlusconi nella P2. Poi nacquero le Holding.
Come potrà mai la magistratura fare il suo dovere e andare a vedere da dove vengono
quei quattrini, ricordando che la mafia quei quattrini li fa con la droga e che di droga
al Nord sono morti decine di migliaia di ragazzi che ora gridano da sottoterra? Se lui
vuole sapere la storia della caduta del suo governo, venga da me che gliela spiego io:
sono stato io a metter giù il partito del mafioso. Lui comprava i nostri parlamentari e
io l'ho abbattuto.
Quel brutto mafioso guadagna soldi con l'eroina e la cocaina. Il mafioso di Arcore vuole
portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Discutere di par condicio è troppo
poco: propongo una commissione di inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi. In Forza
Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omertà criminale e fenomeni di
riciclaggio. L'uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di
cui 16 occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini,
la banca di Cosa Nostra a Milano.
Forza Italia è stata creata da Marcello Dell'Utri. Guardate che gli interessi reali
spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che
sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della
mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto
al Nord. Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e
imbecilli cittadini del Nord.
Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba
perfino alla legge Mammì. Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di
migliaia di morti. Non è vero che 'pecunia non olet'.
C'è denaro buono che ha odore di sudore, e c'è denaro che ha odore di mafia. Ma se non
ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Incontrare di nuovo
Berlusconi ad Arcore? Lo escludo, niente più accordi col Polo. Tre anni fa pensarono di
farci il maleficio. Il mago Berlusconi ci disse: "Chi esce dal cerchio magico,
cioè dal mio governo, muore". Noi uscimmo e mandammo indietro il maleficio al
mago. Non c'è marchingegno stregato che oggi ci possa far rientrare nel cerchio del
berlusconismo. Con questa gente, niente accordi politici: è un partito in cui milita
Dell'Utri, inquisito per mafia.
La "Padania" chiede a Berlusconi se è mafioso? Ma è andata fin troppo
leggera! Doveva andare più a fondo, con quelle carogne legate a Craxi. Io con
Berlusconi sarò il guardiano del baro.
Siamo in una situazione pericolosa per la democrazia: se quello va a Palazzo Chigi,
vince un partito che non esiste, vince un uomo solo, il Tecnocrate, l'Autocrate. Io dico
quel che penso, lui fa quel che incassa.
Tratta lo Stato come una società per azioni. Ma chi si crede di essere: Nembo Kid?
Ma vi pare possibile che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei
cittadini? Quando quello piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non
è ancora riuscito a mettere le mani sulla cassaforte. Bisogna che
Berlusconi-Berluscosa-Berluskaz-Berluskaiser si metta in testa che con i bergamaschi io
ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto per avere il
cambiamento. E non c'è villa, non c'è regalo, non c'è ammiccamento che mi possa far
cambiare strada... Berluscoso deve sapere che dalle nostre parti la gente è pronta a
fargli un culo così: bastano due secondi, e dovrà scappare di notte. Se vedono che li
ha imbrogliati, quelli del Nord gli arrotolano su le sue belle ville e i suoi prati
all'inglese e scaraventano tutto nel Lambro.
Berlusconi, come presidente del Consiglio, è stato un dramma.
Quando è in ballo la democrazia, a qualcuno potrebbe anche venire in mente di fargli
saltare i tralicci dei ripetitori. Perché lui con le televisioni fa il lavaggio del
cervello alla gente, col solito imbroglio del venditore di fustini del detersivo.
Le sue televisioni sono contro la Costituzione. Bisogna portargliele via. Ci troviamo in
una situazione di incostituzionalità gravissima, da Sudamerica. Un uomo ha ottenuto
dallo Stato la concessione delle frequenze tv per condizionare la gente e orientarla al
voto. Non accade in nessuna parte del mondo. E' ora di mettere fine a questa vergogna.
Se lo votate, quello vi porta via anche i paracarri.
Se cade Berlusconi, cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo
faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di
buona donna, e per questo lo tengono in piedi.
Ma il poveretto di Arcore sente che il bidone forzitalista e polista, il partito degli
americani, gli va a scatafascio. Un massone, un piduista come l'arcorista è sempre
stato un problema di "Cosa sua" o "Cosa nostra". Ma attento,
Berlusconi: né mafia, né P2, né America riusciranno a distruggere la nostra società.
E lui alla fine avrà un piccolo posto all'Inferno, perché quello lì non se lo
pigliano nemmeno in Purgatorio.
Perché è Berlusconi che dovrà sparire dalla circolazione, non la Lega. Non siamo noi
che litighiamo con Berlusconi, è la Storia che litiga con lui.
(le frasi contenute nel testo sono state pronunciate testualmente da Umberto Bossi
fra il 1994 e il 1999, cioè durante le tensioni del primo governo Berlusconi, dopo la
rottura fra Bossi e Berlusconi nel dicembre 1994 e prima della loro riappacificazione
alla fine del 1999. Le date esatte delle dichiarazioni, tratte da giornali quotidiani e
agenzie di stampa, sono le seguenti: 1,7,9,10,13 marzo 1994; 5 aprile 1994; 4,11,23,31
maggio 1994; 1,12,17 giugno 1994; 29 luglio 1994; 6,8,13 agosto 1994; 1 settembre 1994;
6,20,23 dicembre 1994; 14 gennaio 1995; 22 marzo 1995; 13 aprile 1995; 10 giugno 1995;
29 luglio 1995; 25 gennaio 1996; 14,19,25 agosto 1997; 18 giugno 1998; 22 luglio 1998;
13 settembre 1998; 3, 27 ottobre 1998; 24 febbraio 1999; 13 aprile 1999; 10 settembre
1999; 19 ottobre
|